#Labirinto – Seconda puntata
Fabio non rispondeva.
“Mi senti?” continuava a ripetere la voce dalla radio.
“Sì” sussurró Fabio. Tratteneva a stento i brividi. Il suono della sua voce che si appropriava del corpo. Una sensazione nuova.
“Dove ti trovi?”
Fabio ricordava le parole dei suoi genitori. Dicevano sempre di non dare confidenza agli sconosciuti. Era molto tempo fa. Prima che tutto cambiasse. Prima che loro cambiassero.
“In Italia”
“Non sei solo, ora ci…”
In quel momento la porta si spalancó e comparve sua madre. Fabio era riuscito ad abbassare il volume della radio.
“Fabio, hai parlato? Mi era sembrato di sentire delle voci”
Fabio scosse il capo e indicò il computer.
“I tuoi stupidi giochi” affermò stancamente Francesca.
In quel momento il monitor del computer si riattivó sulla schermata di Second Life.
Fabio lo fissò per qualche istante. Francesca cercò di capire, ma come tante altre volte non ci riuscì e uscì dalla stanza.
Fabio provava a comporre i pezzi nella sua mente. Forse stava impazzendo, come più volte gli avevano detto i suoi compagni di classe. Non aveva mai visto nessuno in quell’antico gioco virtuale. Ma se la schermata si era avviata, qualcuno doveva esserci.
Fabio si avvicinò al monitor, prese possesso del suo avatar e si mosse lungo la via principale. Osservò le stradine laterali. Erano deserte. Superò il vecchio bar dove un tempo gli utenti si incontravano per conoscere l’anima gemella. Poi sentì un rumore lieve, entrò in una via laterale. Fece qualche passo e poi la vide. Era una donna immersa in un lago di sangue. Ma era ancora viva. E gli stava chiedendo aiuto.
#labirinto
Seconda puntata.
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