Il romanzo “i custodi delle stelle” é scorrevole e possiede il giusto grado di ironia e mistero che rende la lettura decisamente gradevole. Si percepisce un grande lavoro di ricerca alla base delle creazione delle scene che riguardano la storia dell’ex manicomio di Collegno. Tra leggende e misteri l’autore Luigi Bonomi racconta la genesi del manicomio e delle storie che da sempre lo hanno accompagnato. Non mancano i riferimenti a cavalieri e reliquie, a perditempo e soprusi, il tutto in una chiave di lettura leggera solo all’apparenza. ma che lascia molti spunti di riflessione. Per esempio fa venire voglia di andare a scoprire i luoghi dell’ex manicomio, immaginare ciò che accade nel romanzo e non é cosa da poco. I personaggi sembrano strampalati eppure possiedono le caratteristiche di quelli che tanto tempo fa frequentavano quei luoghi. La ricostruzione storica anche da questo punto di vista é accurata e intensa. Don Luigi é un personaggio pungente e determinante, mentre il suo compare di sventura Balista riesce a essere esilarante e misterioso allo stesso tempo. A fare da cornice alla storia una serie di personaggi apparentemente minori ma che svolgono un ruolo fondamentale nell’architettura della storia. Nell’immagine di questa abbazia persa nella nebbia si puó sentire la presenza dei monaci certosini. Il brivido dei riti e delle ipocrisie di paese. Un viaggio nel passato che non lascia delusi. Una tecnica narrativa essenziale, priva di superflue descrizioni. Non mancano citazioni tratte dalla tradizione piemontese. I “custodi delle stelle” é un romanzo particolare, piacevole e interessante.