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Recensione “Atmosfere” di Spillo

L’album “Atmosfere” di Spillo è un disco energico e ricco di spunti interessanti. Ci sono pezzi più sentimentali e altri più aspri e duri. Il primo brano “Ancora una volta” possiede un bel beat e rime fluide. Un degno intro che prepara l’ascoltatore ad apprezzare i pezzi successivi.  “Non voltarti” racconta una storia d’amore e le emozioni amare di un addio, forse la rassegnazione, di certo un nuovo inizio. “Tic Tac” è arricchito dal featuring di Daniel Mendoza. Il testo aspro, sociale, racconta l’Italia e le sue contraddizioni tra politica e religione. “Ciò che non sarò” parla di pensieri e nostalgia, di una favola grigia, tra fumo e incanto. “Resta sveglio” contiene suoni che la strada racconta, i sogni che si celano tra le rime, respirando musica. “Più su” è evoluzione in rima, una volontà che diventa passione, una ricerca che diventa canzone. “Dirti addio” è ritmo con parole amare, il racconto dettato dalla nostalgia, da una malinconia che è ricordo, pensieri che non si possono dimenticare. Ma si deve. “Departure” è sfogo, voglia rivincita. Di arrivare. Di continuare a sognare. “Cibo per l’anima” parla della sfide, della necessità di arrivare. Di rabbia. “Non c’è più” è un pezzo, un blocco con appunti di viaggio di una città, in cui nascere e rinascere: Palermo. “Possibilità” è un flusso di pensieri e coscienza, di parole e sentimenti. Rivalsa, riscatto. Parole oltre le scritte sui muri. “Play” regala parole che si incastrano, che raccontano, che istigano a sognare. Ancora. “Atmosfere” è un pezzo ipnotico, un arrivederci, che chiude un disco amaro e duro, ma anche ricco di sentimenti ed emozioni. Il disco di Spillo contiene ottime basi con un suono molto curato, parole studiate e arrangiamenti molto convincenti. Si percepiscono sentimenti di rivalsa. Attendiamo Spillo con nuove canzoni, siamo certi che possa raggiungere livelli ancora più alti, magari approcciandosi a temi più complessi e difficili che certamente vivere nella città di Palermo può consigliare.

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