Il romanzo “Isolde non c’è più” racconta la storia di un ragazzo, Golvan, e dei suoi pensieri più segreti. I sentimenti che si trasformano e che diventano da semplici a complessi. Golvan è innamorato di Gwenn, una ragazza irraggiungibile, perennemente innamorata di qualcun altro. Golvan vive delle sue amicizie che tali non sono davvero, per cercare di trovare se stesso attraverso un equilibrio che non c’è. Nella vita di questo giovane ragazzo c’è però una donna, un’amica fidata. Importante. Lei è più grande e, spesso, più matura, Isolde, appunto. Il rapporto che nasce tra Isolde e Golvan e intenso e completo. Si conoscono l’un l’altro come nessun altro. Sono complici, confidenti. Loro due sono dei veri amici. Ma qualcosa con il trascorrere del tempo cambia. Qualcosa dentro Golvan, cambia. Così la storia prende una strada inaspettata. Tutto si complica. Il mistero di un sentimento strano, che lega due mondi apparentemente lontani. E Isolde, all’improvviso, scompare. Per Golvan si apre la sfida più difficile della vita. Ritrovare quella donna per trovare se stesso. “Isolde non c’è più” è un viaggio nella mente di un ragazzo che sta diventando uomo e di una donna che sa di essere tale. E’ la storia degli addii e degli amori che non nascono, ma che si trasformano. E’ un intrecciarsi di emozioni e ricordi, di storie. Bianca Cataldi riesce anche questa volta a dare luce al mistero più profondo del rapporto tra le persone, a intrigare con una storia dalle radici semplici. La narrazione è fuida, veloce e mai banale. Una storia che è poi quella di tutti noi. Racconta le debolezze e le paure e allo stesso tempo anche la voglia di ricominciare, e di cominciare. L’amore. Perché è di questo che stiamo parlando. I sogni, il vortice e l’ossessione di cercarsi negli occhi di qualcun altro. Svelare la trama che si nasconde nei pensieri più astratti. E l’incanto delle parole che raccontano la storia di un protagonista, di quel ragazzo che si affaccia alla vita e alle sue contraddizioni, alle aspettative tradite. Quei sentimenti che però non muoiono, ma si alimentano e si mostrano come fumo che continua a uscire dalla cenere. Tutte le sensazioni di una vita, che Bianca narra con la consueta e ormai affermata maestria.