Il ramo

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Me ne accorgo da come scrivo che non sono più quello di un tempo. Le parole sembrano le stesse, perché l’abilità é quella di chi legge, piange, sogna o ride. Oppure tutto insieme. C’è un mondo intero in una lettera, come nel suono del pennino di una stilografica su una foglio. E c’è poesia in una nuvola, nell’inchiostro. In un ramo spoglio.

Un assaggio del mio romanzo #Lequazione

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TORINO, primo giorno di pioggia – Ore 20.00

Nelle strade deserte, il rumore sordo della pioggia era violato soltanto dalle sirene dei mezzi di soccorso, simili a ululati strazianti nella notte.
La prefettura aveva invitato la popolazione a non uscire di casa. I semafori lampeggiavano agli angoli delle strade e i lampioni si accendevano e spegnevano a causa dei cali di tensione dell’energia elettrica.
Negli uffici della Regione si erano riuniti gli organi tecnici della Protezione Civile per gestire l’emergenza.
Pioveva da più di tre ore, ininterrottamente, e il livello del fiume Po era in continuo aumento.

Presentazione alla libreria “Vecchi e nuovi mondi” di Torino il 29 ottobre

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​Sembra assurdo, eppure non c’è mai stata una vera e propria presentazione del mio romanzo a Torino, luogo delle principali ambientazioni. Vi invito quindi all’evento che avrà luogo presso la nuova libreria Vecchi e Nuovi Mondi in via Francesco Da Paola n. 41 il 29 ottobre alle ore 18.00! Si parlerà de #lequazione e potrete scoprire le interessanti novità di questa nuova libreria che vi stupirà!

Per l’occasione esporremo alcune delle opere della pittrice e creatrice dell’immagine di copertina de #lequazione Beatrice Lavopa – Art Design – L’idea. L’immagine. 

#torinomagica

La scelta

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​Monica é una donna che crede nel futuro. Per questo aveva scelto di lavorare al progetto idro2. Suo padre era morto per salvare un uomo dall’alluvione. Ma ora é lei ad affogare. E soltanto idro2 può salvarla. #lequazione

Il legame

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​Davide Porta é un ex-contrabbandiere con il cuore spezzato. Ha imparato a nascondere le sue fragilità e le sue paure. É un uomo solo. 

Qualcosa però lo lega al suo passato: le visioni, da cui non può liberarsi. E una coppa.

#lequazione

Parliamo del romanzo “La dodicesima notte” di Teresa Antonacci

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ladodicesimastanza“La dodicesima notte” di Teresa Antonacci è un romanzo delicato, racconta la storia di Alina, una ragazza che viene discriminata per la sua intelligenza. Reagisce a modo suo a un mondo che sembra andare troppo lento per lei. Si innamora così di un uomo che sa capirla: Nicola. Un uomo però molto più grande di lei. Emerge così la cattiveria del paese, gli sguardi ostili, che non fanno che peggiorare l’emarginazione di Alina, fino a costringerla a fuggire con la sua madre. Il mondo sembra crollarle addosso, poi qualcosa cambia e per Alina si riapre la possibilità di tornare a sentirsi davvero se stessa. Già, perché è proprio questo uno dei nodi più importanti del romanzo: accettarsi. Spesso l’omologazione spinge alle corde chi in qualche modo è diverso, seppur inconsapevolmente. Nessuno infatti riesce a diagnosticare il vero “male” di Alina: la sindrome di Asperger. Una forma di autismo, o meglio che fa parte dell’ampio spettro dell’autismo. Teresa racconta questo mondo in punta di piedi, mettendo il primo piano Alina come donna e mai come “paziente”. Sono ben narrati i modi di pensare del paese e della città, i diversi modi di vivere, mantenendo un punto di vista neutrale. Senza giudizi. Alina vivrà il più grande degli amori possibili. Diventare mamma. E proprio questa nuova esperienza la renderà nuova. Pronta ad affrontare un’altra grande sfida. Capire se stessa. Un romanzo che taglia come un bisturi. Senza fare rumore. I segni di questo racconto sono però destinati a rimanere a lungo.

Cos’é un thriller: seconda puntata

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​Per la seconda puntata di questa rubrica sul thriller non parlerò di thriller, ma di un autrice che ho iniziato a leggere per caso e che poi mi ha letteralmente conquistato. Parlerò dei romanzi  e della tecnica narrativa di Sara Rattaro. Il suo genere é quanto di più diverso dal thriller, ma la narrativa serrata e i colpi di scena portano il lettore a entrare in un vortice, in una caccia al tesoro, dove il vero mistero é la soluzione del conflitto del protagonista, entrando così in simbiosi da sentire le sensazioni sulla propria pelle. Sara riesce a mettere in scena anche sentimento oscuri, contestualizzandoli alla trama e a ciò che prova il personaggio. Pensieri che mai verrebbero accettati dalla morale comune. Proprio questa é una delle caratteristiche che rende i romanzi così intensi: l’umanità e la fallibilitá dell’uomo. Mettere il protagonista in condizioni estreme, vere, senza cercare ossessivamente il lieto fine, ma il punto di arrivo naturale della storia. Il riflettore é puntato sull’anima, anche se non é pura, se non é trasparente, ma umana. Il protagonista cerca se stesso, esattamente come in un thriller si cerca la soluzione di un mistero. La tecnica é decisamente cinematografica, lascia con il fiato sospeso e poi fa piangere, portando il lettore a una serie di emozioni contrastanti fino al climax finale che spiazza. C’è molto da imparare da questa scrittrice.