Non sono bravo a parlare d’amore, il tempo, le storie che mi hanno circondato me ne hanno dato una visione distorta, riflessa in uno specchio che rendevano ogni cosa priva di una forma. Quando mi chiedono perché io non abbia mai scelto di raccontarne il lato più bello e disarmante, io resto a guardare l’interlocutore di turno e un po’ rimango deluso. Questo perché quelle stesse parole nascondono una profonda verità, ovvero che non ha letto tra le righe, tra le note, insomma oltre quella patina che appare a prima vista. Anche quando intorno le voci ti dicono che l’amore è un’illusione, dentro di te lo sai che non è vero. E lo sa chi come me dá un peso vero alle parole. Perché tra tutti gli specchi che restituiscono immagini distorte c’è sempre quella finestra, sporca, che si affaccia sul mondo vero. Ed è da lì che puoi vederlo e sentire cos’è, l’amore. È avere il coraggio, la voglia, la determinazione per muoversi tra gli specchi deformanti e luci psichedeliche per cercare quella finestra, che si affaccia sul mondo, che ti mette in comunicazione con te stesso. A volte capita, attraverso gli occhi di una donna.