Il vetro è trasparente, la verità che si nasconde in una banalità. Il sogno è assente, principe tenebroso delle notti senza stelle, nei colori freddi dell’inverno. Non c’è infamia nel cadere nel luogo comune, nel perdersi in strade senza punti di riferimento. Senza guardarsi intorno, scivolare nella brezza di un mare lontano. Ed è nebbia quella che vedo. La tua immagine è lontana, sfumata tra le pieghe di un autunno di foglie secche e fiumi in piena, tra ricordi lasciati a metà, tra cielo e terra, tra specchio e riflesso. Nulla è certo, nel buio colorato e nell’asfalto di richiamo. E nel riflesso di un lago si vedono i rami, le foglie e l’eco del tuo sguardo.