ArticoliPensieri

La sindrome del foglio bianco

La sindrome del foglio bianco esiste. Racconta un mondo che non sempre si riesce a vedere e, al contrario di quello che si pensa, non riguarda solo gli scrittori, ma tutti noi. Le fasi della vita spesso spingono a muoversi in territori ostili, per muoversi servono energie, determinazione e forza d’animo. Ma capita a tutti, prima o poi, di rimanerne a secco. E non è facile ritrovarle, proprio perché l’operazione coincide con il ritrovare se stessi. Ci sono milioni di canzoni, libri e testi che raccontano come fare, io invece non lo so. Io credo che di fronte a un foglio bianco, si debba fare un passo indietro. Tornare al momento prima, alle sensazioni che avevi l’ultima volta che hai scritto. Spesso in quelle parole c’è la ragione. Ed è banale, detto così. Ma è molto più complesso di quello che sembra. I conflitti che abbiamo non nascono quasi mai da un giorno all’altro e spesso sono molto più profondi di quello che pensiamo. Senza necessariamente tornare alla nostra infanzia, possiamo immaginare chi saremmo se avessimo fatto alcune scelte. E queste cambiano davvero molto. Immaginate di suonare una bella melodia al pianoforte, una nota stonata si sente, una seconda inizia a provocare fastidio, alla terza si inizia ad avere delle certezze. Chi sta suonando, non lo sa fare. Ed è così come per le parole. Sceglierne una è semplice, due più complesso, ma quando si supera la frase si inizia a percorrere sentieri inesplorati. Proprio come nella vita. Le scelte sono quelle note, quelle parole. Quei sogni. Proprio per questo io credo che la sindrome del foglio bianco esista. Perché siamo esseri umani e arriva il momento in cui non si ritrova il coraggio di scegliere, di andare avanti, di sognare, di amare, di odiare. Molti si perdono. Capita anche ai più forti, ma vivere è vivere la necessità di accettare le proprie debolezze. Di capire di non essere forte come pensavi, di avere paura delle scelte che farai. Vivere forse è scrivere ogni giorno la prima parola su quel foglio. Un modo come un altro per combattere la paura.