Interviste

Intervista alla vincitrice del Premio Lunezia, Amélie

Amélie è la vincitrice del Premio Lunezia, briosa, affascinante e musicalmente elegante, riesce ad appassionare con una voce suadente. Amélie ha risposto ad alcune domande. Conosciamola meglio nella nuova interchattazione!

Partiamo dalla vittoria del Premio Lunezia, che soddisfazioni ti ha dato, e quanto ha contribuito a darti ancora più forza per raggiungere i tuoi obiettivi?

Il Premio Lunezia è stata fino ad ora la più grossa soddisfazione ottenuta in campo musicale. Il Premio che viene conferito è sia per il valore musicale che letterario e ciò che viene preso in considerazione è l’artisticità a 360 gradi, per cui vincerlo è stato un grandissimo onore.
Poi l’esibirsi davanti a 15 000 persone sullo stesso palco sul quale salgono grandissimi artisti come Niccolò Fabi, Subsonica, Arisa, Nomadi, Giovanardi ecc è una emozione che mi porterò sempre nel cuore. L’essere stata apprezzata è stato qualcosa di splendido, ti da una maggiore fiducia in te stessa e ti da l’energia per andare avanti e pensare che forse sei sulla strada giusta e ciò che fai può davvero essere apprezzato da molti. Dalla vittoria del Premio Lunezia ho cominciato a capire che ci sono persone che credono davvero a questo mio progetto e che sono disposte a sostenermi con passione e determinazione.

Qual è la musica che ti piace, e cosa ti ha spinta a iniziare a suonare?

Amo tutta la musica, dal pop al rock, dal soul al funky, da tutta la musica anni 80 a quella anni 70, dalla classica all’opera … (l’unico genere che non sento molto è il trash metal) Il mio grande amore è Michael Jackson (che per me rappresenta la Musica e l’Arte) ma adoro anche Noa, Eva Cassidy, i Beatles, I Genesis, gli Air, i Queen, i Depeche Mode, i Muse, Elisa, Battisti, Gaber, Endrigo, Fabi ecc ecc.
Mi ha spinto ad iniziare a suonare il vecchio pianoforte che avevo in casa….fin da bambina ho nutrito grande curiosità per quel giocattolone meraviglioso e a furia di giocarci ho intrapreso questa strada….

Credi che la musica possa essere un modo per reagire al decadimento culturale a cui capita di assistere?

Penso che la musica possa essere un importante strumento di “rivoluzione” e “protesta”, ma anche di pura “poesia” ed “emozione”, un modo per raccontare se stessi e condividere il proprio vissuto con altre persone che potrebbero rivedersi in ciò che esprimi. E’ come se attraverso la musica si arrivasse a rendere “percepibili” cose che stanno in un’altra dimensione….è come toccare e comprendere qualcosa che sta al di la dei nostri sensi, della nostra realtà. E questo in generale è una prerogativa che appartiene a qualsiasi forma di arte… e l’arte già di suo è sempre una necessità di reazione al decadimento culturale.

La tua musica è briosa, affascinante, come il personaggio che presenti al pubblico. Quando scendi dal palco, sei la stessa?

Grazie per l’affascinante e il briosa … io sono una pazza giocherellona ma anche romantica e malinconica e credo che questi due aspetti siano percepibili anche nel tipo di musica che propongo. Sul palco riesco ancora di più ad esprimere me stessa, perché al contrario di quello che si possa pensare, sono convinta che il momento in cui devi toglierti qualsiasi tipo di maschera sia proprio quello in cui sali sul palcoscenico davanti al pubblico…Sono profondamente convinta che solo essendo “vero” puoi riuscire a generare “emozioni”. Infondo la musica deve essere un modo per esprimere sinceramente se stessi, non un modo per costruirsi ed apparire. E’ una forma di comunicazione e mancherebbe di significato se si puntasse sul mostrare qualcosa di diverso da ciò che siamo realmente.

Panorama musicale italiano, secondo te viene dato troppo spazio a mostri sacri che a volte han poco da dire, rinunciando così a puntare su giovani di talento?

Sinceramente penso che in Italia si stia puntando poco sia su mostri sacri che su giovani di talentoL’unica cosa su cui si punta è la spettacolarizzazione televisiva alla quale sono assolutamente contraria. Potrebbe funzionare… ma solo se messa in secondo piano rispetto alla qualità musicale. Oggi si punta più sulla costruzione di personaggi che sul messaggio e sul talento. E puntualmente i personaggi costruiti si sgretolano con il tempo andando nel dimenticatoio nel giro di pochi anni… ed ecco che si parla di crisi della discografia…ma è un discorso complicato, ci vorrebbe un convegno di 1 mese per analizzarlo a fondo

Vedrai Sanremo? Cosa ne pensi di questo spettacolo?

Si almeno la prima serata credo di guardarla. Sanremo è un grande baraccone…che però rappresenta la principale strada per farsi conoscere al grande pubblico anche se più passa il tempo e più sono convinta che non sia l’unica vera chance per tentare di raggiungere qualcosa di importante. Ultimamente a mio parere anche qui purtroppo si sta puntando fortemente sulla spettacolarizzazione lasciando come al solito la musica in secondo piano.
Quest’anno farò il tifo per Simone Cristicchi tra i Big e per Renzo Rubino tra i giovani

Oltre al già citato Premio Lunezia, esistono, a tuo avviso, concorsi canori seri e ancora in grado di far emergere nuovi talenti?

In base alla mia esperienza posso dirti che fino ad ora il Premio Lunezia è stato davvero il top…e lo consiglio a tutti coloro che vogliono vivere qualcosa di “forte” che può dare in qualche modo una buona visibilità. E’ un premio serio, riconosciuto, organizzato con grande professionalità e qualità.
Poi suggerisco anche il Premio Poggio Bustone (Lucio Battisti)…anche questo è un concorso che punta molto sulla musica, organizzato in maniera pulita e pieno di grandi emozioni da vivere.
Mi sono trovata molto bene anche al Biella Festival. Anche se non li ho mai tentati, da quello che ho potuto vedere e sentire, credo siano molto validi anche il Bianca D’Aponte e Musicultura. Queste esperienze in generale penso siano un modo per mettersi alla prova e crescere….anche se in questo momento la mia priorità è il lavoro sul secondo disco.

Concludo chiedendoti qual è, secondo te, la situazione della musica italiana emergente? Ci sono artisti che ti piacciono?

La musica italiana credo abbia due facce:
– quella ufficiale: in grosso decadimento, con scarsa qualità nella maggior parte dei casi, con poca varietà a livello di personalità reali e vere.
– quella ufficiosa e di sottobosco: in fermento, ricca di gente interessante e con belle idee, grande creatività e immensa passione.
(Per cui spero che presto si ribaltino le cose ) Ma sono convinta che oggi con lo sviluppo del web il mondo indie abbia grandi possibilità di sviluppo…ormai sui canali ufficiali passano sempre le solite cose…e il pubblico ha bisogno di altro….la gente sta cominciando a reagire…e in quanto strumento democratico il web da la possibilità alle persone di scegliere liberamente e attivamente ciò che desiderano ascoltare, senza nessuna imposizione discografica….
Tra gli artisti italiani odierni che amo ci sono Niccolò Fabi ed Elisa in primis…

Ringraziamo Amélie per la gentile collaborazione. Se volete scoprire ancora meglio il mondo amelitico, ecco il suo sito web

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *