Barbara Baraldi è una scrittrice di successo, autrice di numerosi romanzi di successo come Scarlett e “La bambola dagli occhi di cristallo”, esponente di primo piano del thriller gotico italiano, poliedrica e fantasiosa. Le abbiamo posto alcune domande ed ecco l’intervista che gentilmente ci ha concesso:
Nel romanzo descrivi una Bologna quasi lugubre, ma tra le righe traspare un sentimento intenso. Che rapporto hai con questa città?
Amo Bologna e ho cercato di svelarne i lati oscuri e le contraddizioni fino a renderla quasi uno dei personaggi del romanzo, una dark lady dalle mille sfaccettature.
I personaggi principali di questo romanzo sembrano combattere prima di tutto con se stessi, un conflitto difficile e profondo. Cosa c’è di te nei tuoi personaggi?
In realtà pochissimo. Mi sforzo di seguire la voce dei personaggi, di lasciarli sbagliare e di illuminarne forze e debolezze per renderli vivi, capaci di respirare.
Nella tua carriera di scrittrice riesci a spaziare tra thriller, romanzi per i ragazzi e fumetti, qual è il tuo genere preferito, quello in cui riesci a trovare maggiormente la tua vera anima?
Scrivo quello che mi piacerebbe leggere, senza pensare al genere. In effetti, molti adulti leggono i miei romanzi definiti “per ragazzi” e a volte le storie più cupe sono diventate le preferite dei giovanissimi. Cerco di raccontare una storia e di farlo al meglio.
Quanto è importante lo studio per riuscire a diventare un bravo scrittore?
In realtà penso che la cosa più importante per diventare un bravo scrittore sia leggere. Tanto, e senza escludere nessun genere.
Nel noir l’omicidio è un fattore molto importante. Secondo te perché questo argomento è così attraente per i lettori? Cosa pensi del fenomeno televisivo della spettacolarizzazione degli omicidi reali?
Si tratta forse di quello che Stephen King definisce “allenarsi alla paura”. Leggere di omicidi e orrore quotidiano aiuta a scacciare l’ansia nella vita reale.
Per sfuggire alla spettacolarizzazione degli omicidi reali ho smesso addirittura di guardare il telegiornale. Seguo l’informazione in rete, dove si danno notizie senza banchettare sui dolori della gente.
Nel tuo romanzo si nota una grande attenzione per l’esaltazione della femminilità, quanto ti appartiene questo aspetto?
La femminilità per me non sta nell’abbigliamento sensuale ma piuttosto in uno sguardo, nella consapevolezza della propria forza femminea, nell’esaltazione della propria essenza. Ogni donna è bella, in quanto unica.
Ringraziamo Barbara Baraldi per la gentilissima collaborazione.