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Fame di fama

Si parla molto del.dissing tra tutti questi signori: Fedez, Tony Effe, Ferragni e compagnia bella. E sì, ho ascoltato credo tutto e letto abbastanza. Da questo a mio avviso triste spettacolo emergono solo riferimenti a chi si è fatto una e chi si è fatto l’altra, tra chi è più bello di chi, tra chi guadagna più soldi postando video in palestra. Ragazzi, ma, davvero? Anche si trattasse di una strategia per risollevarsi dalle brutte storie sulla beneficenza, cercando di tenersi a galla, no, basta, la musica è una cosa seria e qui siamo di fronte a gang di marchettari e piazzisti di se stessi. C’è alla basa un fraintendimento, non tutti quelli che vi seguono sono vostri fan, la maggior parte delle volte vediamo passare questi video percependo una strana forma di stupore. Perché questo fenomeno dei social, dove diverse tipologie di soggetti sentono di poter “influenzare” qualcosa o qualcuno è certamente da studiare. E premesso che siamo tutti più o meno schiavi di qualche algoritmo, che bisogna sollecitare ogni giorno per evitare che ci facciano scomparire nell’oblio, facciamo ormai fatica a guardarci allo specchio senza un qualche filtro che ci faccia sentire meno vecchi o meno patetici.