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Da un romanzo che non esiste

Lei chiuse gli occhi. Lui, non aveva più paura. Le scritte sul muro raccontavano un’altra storia. Il cielo restava in silenzio. Le parole, sospese a un filo invisibile. Lei sfiorò la sua mano. La musica era troppo forte e non riusciva a sentirlo. E così, svanirono. Il filo si spezzò. E lei riaprí gli occhi. E lui non c’era più. Guardò il muro e di sfuggita riuscì a leggere quell’unica parola, scrostata dal tempo. Si alzò , incamminandosi verso il mare. Mentre iniziava a piovere. Una parola, una soltanto. Domani.
Da un romanzo che non esiste.