Norwegian Wood di Murakami

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Un romanzo che scava nell’inquietudine, che racconta diversi livelli di normalità, fino a rendere perfettamente coerente anche la follia. Punti di vista lontani, eppure così reali. Uno stile narrativo mai banale, ma anche mai convenzionale o semplice, dove i sentimenti diventano i veri personaggi. E dove il protagonista sembra uno spettatore della vita degli altri, alternandosi in vicende che porteranno a scoprire qualcosa di sé. Un romanzo non facile, ma che pone fa vedere le cose in modo differente. 

#norwegianwood 

#murakami 

Sete di Jo Nesbo

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Harry Hole é un mito. Questa é una certezza. Il protagonista ideato da Jo Nesbo è sempre una garanzia, così come trame e le ragnatele letterarie costruite da questo geniale autore. Sete raccoglie l’eredità del passato burrascoso di Hole e apre scenari inquietanti. Un killer spietato sembra tornato dal passato. E ha molta sete. Un romanzo da brividi.

“Spostato di un secondo” di Marco Masini 

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L’album “Spostato di un secondo” di Marco Masini é musicalmente maturo e completo. Sin dal primo brano “Ma quale felicità” si sente un sound elettronico miscelato con suoni più tradizionali e melodie ben costruite. “Nel tempo in cui sono tenuto a restare” é un brano moderno, ritmicamente evoluto e in cui si sente l’impronta di Zibba. Come non parlare di “Spostato di un secondo” che rappresenta una musicalità moderna e allo stesso tempo legata alle radici della musica cantautoriale italiana e in particolar modo al mondo di Masini, anche in questo caso contaminato dal talento di Zibba. Di taglio più classico é “Tu non esisti”, secondo singolo dell’album. “Invece di scriverti una canzone” é una canzone moderna e sentimentalmente cinica, ma profonda. “La massima espressione d’amore” é un brano dai toni più intimi e intensi, mentre “Guardiamoci negli occhi” apre un nuovo punto di vista di fronte all’attualità e agli aspetti sociali moderni. “All’altro capo di un filo” pone il tema di un sentimento in contrasto con la vita, con i desideri e con quello che si vorrebbe essere o diventare. “Qualcosa che cercavi altrove” racconta dell’istante che non si vive al massimo, di tutte le volte che si perde ciò che potremmo vivere, rimando in attesa di qualcosa che non forse è più vicina di quanto pensiamo. Un inno positivo é anche “La vita comincia”. “Una leggera a chi sarò” è uno sguardo al futuro, a quello che saremo. O che non diventeremo mai. L’album si conclude con la cover in versione elettro-pop del brano “Signor tenente” di Giorgio Faletti. Un album importante, carico di spunti e riflessioni. Musicalmente affascinante e moderno, pur mantenendo la musicalità cara ai fan di Marco Masini. Un bel disco, consigliatissimo.

#spostatodiunsecondo

Borgo Propizio di Loredana Limone 

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Borgo Propizio è un romanzo delicato, narrato in modo particolare, in bilico tra ironia e realtà. Un non luogo popolato dalle isterie della nostra società, che si incastrano e si incagliano di fronte a quello che tutti cercano: l’amore. Punti di vista diversi e sogni, come quello di Belinda di aprire una latteria cool. Mariolina, Marietta e Ruggero sono solo alcuni dei personaggi che si alternano su quello che sembra un palcoscenico di un teatro di periferia, dove proprio lo spirito della periferia diventa il vero protagonista, così come lo sono  le voci che condizionano la storia di ognuno dei personaggi. Loredana Limone costruisce un mondo alternativo, come un’altra dimensione dove i sentimenti di attorcigliano e si mischiano alle speranze e alle frustrazioni. Emozioni comuni, in una storia affascinante , con la decisa speranza di raccontare, in fondo, la vita di tutti noi, ma in una chiave nuova. Uno stile costruito più come una fiaba che come un vero e proprio romanzo, una tecnica di narrazione semplice e diretta, una trama che non si prende sul serio e racconta di cose importanti, senza nemmeno rendersene conto. 

#borgopropizio

“L’amore addosso” di Sara Rattaro

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Nel romanzo L’amore addosso Sara Rattaro affronta un tema difficile, attuale, decisamente controverso e lo fa costruendo un gioco di specchi con i sensi di colpa. Personaggi che si rincorrono, pur continuando a scappare da se stessi. Parole amare, parole dolci, parole che tagliano a metà sentimenti, per costruirne altri, o, talvolta, per distruggerli senza la minima pietà. Ogni cosa si trasforma, dicono. Ma qualcosa sembra perdersi definitivamente e per sempre, lasciando un alone, forse un’ombra, di incompiuta. Sara utilizza uno stile diverso da quello conosciuto nei precedenti romanzi, più scarno e più intenso. Rende le frasi più dirette, con una tattica spietata mette in scena una storia difficile da raccontare, in cui si alternano ambientazioni e avvenimenti, sensazioni e colpi di scena. Una narrazione che diventa più serrata, per poi fermarsi e far riflettere con le parole, ma più che mai proprio con le immagini. L’amore viene ridotto in polvere, per diventare materiale per costruire qualcosa di diverso, forse un senso di quello che è veramente ciò che proviamo per noi stessi. Il tradimento diventa un mezzo per viaggiare attraverso le paure, i controsensi, le intese disattese, fino ad affrontare temi cari alla psicologia, come il rapporto genitore figlio, con tutte le aspettative mancate che spesso ne derivano. Sara Rattaro scava a fondo, come è solita fare, nell’animo umano, andando a cercarne il lato oscuro, per poi illuminarlo a giorno. L’amore addosso sembra raccontare qualcosa di segreto, nascosto, proibito, scabroso, ma, invece, racconta qualcosa di molto, molto, più perverso. La verità, il pensiero più vero, l’animo umano, in poche parole, chi siamo davvero.

#lamoreaddosso

Arrivederci amore, ciao di Massimo Carlotto

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Un romanzo cinico, aggressivo e psicologico. Carlotto scava nelle paure, nell’istinto primordiale e in tutto ciò che nessuno di noi ha il coraggio di dire. Un’opera sicuramente interessante e che mette alla prova il lettore con una narrativa spietata e pungente, senza smussare gli angoli. Un viaggio in una storia affascinante con un protagonista originale quanto velenoso.

#arrivederciamoreciao #Carlotto 

Blogger senza Rolex e regole

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​Leggo da un po’ di tempo post acidi contro il disco di J-Ax e Fedez. Ora partiamo dal presupposto che non ho alcun interesse a parlarne bene, tuttavia credo si stia parlando senza sapere. È vero, sono entrambi molto seguiti dai più giovani, ma ignoriamo che intere generazioni sono cresciute a pane e Articolo 31 e posso assicurare che non tutti sono diventati delinquenti. Inoltre posso affermare, tenuto conto che scrivo da dieci anni e più recensioni musicali, che i testi scritti fino a ora dai due artisti non sono affatto merda come leggo sui social, Assenzio per esempio è un brano molto intenso e introspettivo, Vorrei ma non posto è una canzone ironica e surreale, ma purtroppo fin troppo vera e costruita musicalmente con uno stile moderno e accattivante. Questo per dire che prima di sentenziare bisognerebbe imparare ad ascoltare e non a giudicare per partito preso. Ma proprio perché voglio darvi ascolto sono andato ad analizzare Fedez, che ammetto di conoscere meno. Bene, nulla che somigli a un linguaggio da gangster come dichiara tizio dal suo blog, ma anzi brani come Tutto il contrario mettono in luce un punto di vista dissacrante, forse politicamente scorretto, ma che dichiara, come lo stesso titolo evidenzia, esattamente il contrario delle cose negative elencate. L’unico vero dissing é Veleno per topic, ma ho ascoltato di peggio. Insomma, non mi sembra che Jax e Fedez rovinino proprio nessun ragazzino, forse lo fa il pressapochismo e la necessità di fare like sparando a zero su tutto.