Categoria: Recensioni
Con Bianca Cataldi #ifiorinonhannopauradeltemporale #SalTo18
“Tre sassi bianchi” (Love Anthony) di Lisa Genova
Molti conoscono “Perdersi” diventato un film con “Still Alice”. Oggi vi parlerò di un altro romanzo della stessa autrice. Il romanzo “Love Anthony” di Lisa Genova, pubblicato in Italia con il nome di “Tre sassi bianchi” e’ appassionante, intenso e carico di emozioni. I personaggi esplodono di una propria identità mettendo in mostra le fragilità, i desideri, i sogni, così da risultare affascinanti e soprattutto veri. Beth è una donna tradita, amareggiata, ma che non ha smesso di amare suo marito Jimmy. Beth cerca di ritrovarsi giorno dopo giorno e torna a scrivere dopo tanto tempo. Un libro il cui protagonista è un bambino autistico. Olivia e’ una donna che ha perso qualcosa di importante, non solo se stessa. Non solo il suo dio. Ha perso la sua ragione di vita. Vive sola, tra le spiagge tempestose di Nantucket, persa nella sua solitudine, nella mancanza di Anthony e del suo ormai ex marito David. Love Anthony e’ una viaggio che fa conoscere il piccolo Anthony, il suo mondo, attraverso gli occhi dei personaggi di questo romanzo. Un’atmosfera rarefatta, triste a volte, ma che riemerge nella forza dell’estate, come la rinascita della terra, della speranza. Di un’anima. Lisa Genova scrive una storia complessa e magica. Dura. Forte. Appassionata. Crea l’amore anche nel tradimento. Racconta cos’è l’autismo, come funziona. Sia dal punto di vista di chi ne è vittima, sia dei familiari che devono capire e convivere con questa realtà. Racconta del dramma dei genitori, della guerra con i loro sentimenti contrastanti. E di come l’amore sia l’unica strada. Che è l’unica cosa che non muore mai davvero.
“Agent 6” di Tom Rob Smith
Il terzo capitolo della trilogia ideata da Tom Rob Smith “Agent 6” si differenzia molto dai due romanzi precedenti “Bambino 44” e “Il Rapporto Segreto”. Il protagonista è ancora una volta Leo Deminov, personaggio complesso, articolato ed enigmatico. Tutto inizia con l’organizzazione del concerto della pace, organizzato a New York dalla moglie di Leo, Raisa, e al quale parteciperanno le due figlie Elena e Zoja. Complicazioni burocratiche impediranno a Leo di partecipare alla manifestazione. L’evento nasce per migliorare i rapporti tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica nel bel mezzo della guerra fredda, ma si trasforma in un intrigo internazionale, in cui spie e personaggi ambigui diventano la chiave dell’enigma contro il quale Leo dovrà confrontarsi: chi è Agent 6? Chi è colui che ha distrutto ciò che amava di più al mondo? Leo deve affrontare forse la peggiore delle sfide, ritrovare se stesso, salvare la sua famiglia e vendicarsi. Per farlo dovrà raggiungere gli Stati Uniti, cosa molto difficile per un ex agente del Kgb. Per farlo sarà disposto a fare ogni cosa, anche a ritornare a essere un agente del Kgb.
“Agent 6” è un romanzo introspettivo, che non rinunciare all’azione e alla sfida, il tutto costruito egregiamente, con un’ambientazione storica ben studiata e ricca di particolari. Il finale di questa storia chiude la trilogia nel miglior modo possibile, regalando l’emozione che ogni lettore cerca in un libro. La scrittura veloce e dinamica dell’autore si rivela azzeccata anche in questo nuovo lavoro, che a tratti risulta però più lenta, ma è lecito quando si deve affrontare una crisi interiore, che distrugge dentro il personaggio e ciò in cui crede. La bella moglie Raisa svolge un ruolo chiave nella trilogia di Leo Deminov, così come lo sono le due figlie Elena e Zoja, che mettono a nudo la vera anima del protagonista che, anche in questo caso, si rivela un eroe imperfetto e umano. Un libro da leggere, così come i primi due romanzi di Tom Rob Smith.
“1Q84” di Murakami Haruki
“1Q84” è come un vortice. Un mondo parallelo in cui si rimane imprigionati. Si soffre e si gioisce assieme ai protagonisti Aomame, Tengo e Fukaeri. Un intrigo che si ingarbuglia pagina dopo pagina e atmosfere misteriose e a tratti mistiche sono gli ingredienti di un romanzo particolare. Lo stile di Murakami è originale e sfoggia una cultura certamente differente da quella che siamo abituati a trovare nella letteratura contemporanea, perché sembra di immergersi in una realtà epica, seppur ambientata ai nostri giorni. C’è un mondo che si percepisce all’inizio e che diventa parte del lettore, come se questo libro possa ipnotizzare con la forza di frasi e parole costruite con maestria, sapienza e una grande pazienza. Ci sono scene e immagini che ritornano, che arricchiscono un quadro, quasi fossero particolari e sfumature che rendono il senso complessivo ancora più intenso e coinvolgente. Sono pochi i casi in cui ci si imbatte in fenomeni letterari come questo, quindi è necessario entrare in questa dimensione per capirne il senso e assaporarne il contenuto. Una storia avvincente, che risveglia la curiosità e le emozioni, e che, non in ultimo, fa riflettere grazie alle metaforiche divagazioni che l’autore crea e plasma. Ci sono colori sensuali e riquadri agghiaccianti che si susseguono senza fine. Una girandola di sensazioni che scivolano via, pagina dopo pagina. C’è passione e amore in questa storia, c’è pathos e cinismo, c’è il male e il bene che lottano, c’è il male dentro e quello che insegue i protagonisti. C’è una guerra inconsapevole. Quella di Murakami è una narrativa ad altissimo livello che non si può fare a meno di leggere. “1Q84” è un libro nel libro, un mondo in un altro mondo. Forse questo libro rappresenta proprio il mondo.
Un ottima lettura, complessa, fantasiosa e spietata, ma allo stesso tempo accattivante e provocatoria.
“Non avevo capito niente” di Diego De Silva
“Non avevo capito niente” è un romanzo che rappresenta uno spaccato della vita di tutti i giorni, racconta delusioni e speranze, il tutto condito con una spruzzata di dissacrante sarcasmo. Ed è qui che nasce il bello di questo libro, dal personaggio quasi surreale dell’avvocato Vincenzo Malinconico, che combatte con la sua vita “vecchia”, con l’ex moglie Nives, che lo ha mollato per un architetto, e con i due figli, e con quella nuova, con l’avvenente avvocatessa Alessandra Persiano, che appare spietata, quanto attratta da lui. Il protagonista subisce, suo malgrado, un cambiamento, come se tutto attorno e dentro di lui stesse mutando all’improvviso. Una nomina come avvocato d’ufficio di un camorrista, detto Borsone, gli mette alle calcagna un improbabile scagnozzo, Tricarico. Da qui tutto diventa un fiume in piena e nascono tutta una serie di scene spesso esilaranti, ma che lasciano un retrogusto amaro e un altro più dolce e romantico. “Non avevo capito niente” è un punto di vista molto reale e cinico e quando si arriva alla fine del libro, ci si ritrova tutto sommato sollevati. Forse non tutto è perduto, forse c’è qualcosa per cui ha ancora senso lottare per essere se stessi e lasciarsi trascinare dall’istinto. L’amore per Nives che appassisce proprio quando tutto sembra poter andar come avrebbe voluto, è l’immagine dell’animo umano volubile, dei sogni che cambiano, come cambiano le cose intorno a noi. E’ un mondo a ritroso, che alla fine si trova a fare passi avanti. Dove un vaffanculo è forse la chiave di lettura più adeguata a un testo ironico, fantasiosamente realistico. Cattivo, a tratti. Sconveniente, politicamente scorretto, eppure così vero e verace. Un libro particolare, ricco di spunti interessanti.
“Splendi più che puoi” di Sara Rattaro
“Splendi più che puoi” è un romanzo intenso e affascinante, un flusso di immagini e sensazioni che entrano fino in fondo all’anima, insomma una vera storia, così come quelle a cui Sara Rattaro ci ha abituati. La protagonista è Emma, una donna forte, sicura di sé, che ama la libertà e la vita. Emma è una donna che diventa prigioniera di un uomo, di un aguzzino. E potrebbe trattarsi della trama di un poliziesco, di un thriller, se questo aguzzino non fosse suo marito. Sara descrive una ragnatela di legami e vincoli che rispondono al nome di matrimonio. L’uomo di cui Emma diventa schiava è Marco. Un uomo che nasconde un’animo violento dietro un’apparente maschera di perfezione e che riesce a creare una gabbia di cristallo attorno a Emma, allontanandola dai suoi genitori, dai suoi amici, dal suo lavoro. La situazione precipita con la nascita di Martina, che diventa una nuova arma nella mani di Marco. L’uomo decide si trasferirsi con Martina ed Emma in un paesino sperduto nelle montagne, dove nemmeno i genitori della ragazza possono salvarla, mentre i genitori del marito sanno. Ma non dicono. La determinazione di Emma sarà la chiave di volta per salvare la sua bambina dalla follia di Marco. Il tema dominante di questa storia è proprio la fuga impossibile. Il desiderio di rifarsi una vita e la possibilità che questo diventi un’arma per l’avversario per ottenere l’affidamento esclusivo del figlio minore. Sara Rattaro ripercorre uno a uno gli errori che trasformano una donna in una vittima. Non è facile analizzare l’amore che diventa ossessione, il sentimento che racconta la paura. Il doversi adeguare per salvare la propria vita e quella di un figlio. E’ l’inferno della porta accanto, quello che nessuno conosce o meglio, quello che tutti fan finta di non conoscere. Urla trascurate. Lividi nascosti. Isolamento. La strategia di un folle, accecato da una demoniaca lucidità. “Splendi più che puoi” esorta a rialzarsi, a reagire. Racconta una storia terribile, a volte celando la crudezza e la violenza dietro le lacrime infrante di una donna forte e coraggiosa. L’amore ha diverse facce e Sara Rattaro riesce a raccontarle tutte.
“Il Suggeritore” di Donato Carrisi.
Se ne parla spesso di questo romanzo. Stasera vorrei raccontarvi cosa ne penso. Il suggeritore è un romanzo particolare, sicuramente scava nelle ombre che tutti noi abbiamo dentro. Crea un serial killer moderno, intelligente. Uno stratega del mare. I personaggi sono molto profondi e con un passato interessante. A volte troppo. In alcuni passaggi del romanzo si notato diverse forzature, che non infastidiscono più di tanto, ma rendono alcune scene surreali. Sicuramente la trama è coinvolgente e si rimane attratti da ogni singola parola e pagina sino alla fine. Mila è la protagonista e a volte sembra eccedere nel suo ruolo. Strano il protagonista Rogan Gavila, a volte sembra non avere una perfetta collocazione nel romanzo, nonostante il ruolo fondamentale. Consiglierei questo romanzo perchè nella sua durezza fa riflettere. L’autore guida il lettore nel lato oscuro nei suoi sogni, nell’essenza della vita e del suo contrario. Il male contro se stesso in un’esecuzione che sembra non voler terminare mai. Proprio come il male stesso. Un romanzo avvincente e carico di sensazioni e adrenalina. La domanda è: riusciranno mai a prenderlo? La risposta è: Sì, ma chi?
Uomini che restano, il nuovo romanzo di Sara Rattaro
Le storie di Fosca e Valeria si incontrano e intrecciano, mettendo in luce le vite di due donne fragili, ma allo stesso tempo forti. Il loro incontro avviene per caso, ma le unisce in modo indissolubile, perché entrambe stanno vivendo un momento complesso. Valeria ha appena scoperto una verità sconcertante su suo marito, Fosca sta vivendo una guerra da sola, perché suo marito ha scelto di non condividerla con lei, ma di costruirsi una nuova vita con un’altra donna. Il tema principale di questo romanzo è il rapporto tra la donna e l’uomo, ma è anche molto di più. È un racconto che, come è solita fare Sara, entra senza mezze misure nell’anima dei suoi protagonisti e allo stesso tempo di tutti i suoi lettori. Racconta le dinamiche delle verità nascoste, delle incomprensioni inevitabili, dei segreti che compongono tante volte i rapporti, tanti ingredienti che sembrano lontani, ma che fanno parte semplicemente della vita. Impossibile non innamorarsi delle protagoniste di “Uomini che restano”, perché è così che si chiama questo romanzo. Una metafora che racconta molto di più di un semplice concetto, parla del coraggio di una scelta, anche quando è sbagliata, o lo è per il mondo intero. Perché quando ci si guarda allo specchio, spesso si è soli. E si deve reagire agli eventi della vita. Bisogna lottare. Ma quando non si è soli, diventa più semplice. Quando due storie si incontrano, quando le vite di due protagoniste si intrecciano, nasce un mondo parallelo, un’energia nuova per affrontare se stessi e il futuro. Uomini che restano è il mondo di una figlia e il padre, una moglie e suo marito, una donna e i suoi segreti, i suoi sentimenti. E i suoi sogni. È il mondo che ci circonda e quello che siamo davvero. Un bel romanzo di Sara Rattaro, un’autrice che non ha bisogno di presentazioni.
“Il Leone del Sahara”, il romanzo di Francesca Forlenza
Il “Leone del Sahara” è un romanzo che riesce a miscelare erotismo, passione, azione e sentimento, in una storia avvincente. I personaggi sono stati costruiti con attenzione, mostrando intensità e fascino. I due personaggi principali sono Elizabeth e Asad. Lei è un’agente sotto copertura, lui un Sultano di un Emirato. Due figure che rimangono intrecciate in una ragnatela di legami: sentimento, lavoro, passione, erotismo, sesso, oltre che da una misteriosa missione. Elizabeth deve, infatti, difendere Assad, a sua insaputa. A peggiorare la situazione, la differenza di cultura e i due mondi così diversi che li separano. Ma è proprio su questo frangente che il romanzo apre una luce nuova sulla possibilità rompere le barriere culturali, grazie al legame che sembra unire indissolubilmente i due protagonisti. Nonostante i diversi punti di vista, la relazione tra i due fonde sesso e perversione, in un filo invisibile che non vuole spezzarsi. Francesca Forlenza costruisce una trama che riesce a raccontare il tema della dominazione senza clichè e soprattutto senza essere mai scontata. Le ambientazioni da favola e le atmosfere cariche di adrenalina ed erotismo creano un mondo parallelo, accanto al quale scorre la suspance. Una miscela esplosiva che rende questo romanzo davvero molto interessante e che mostra il talento dell’autrice. Sarebbe riduttivo definire “Il leone del Saraha” con un solo genere. C’è molto di erotico, sentimentale, ma anche di azione e mistero, in questo racconto. Ma per entrare meglio nel mondo di Francesca Forlenza, ho voluto porle alcune domande. Ecco una piccola intervista.
Il tuo è un romanzo particolare, erotico, romance, azione. Come è nata l’idea di costruire un romanzo come “Il leone del Sahara”?
Prima della trama, dell’idea, è nato Asad. Ho immaginato quest’uomo superbo, cinico, spocchioso, maledettamente affascinante, intelligente e sadico. Per quanto riguarda le caratteristiche estetiche ho seguito i miei desideri. La dinamicità della storia è stata inevitabile. Accanto a un uomo “particolare”, bisognava accostare una donna forte, e due caratteri forti inevitabilmente si scontrano, devono scontrarsi verbalmente e fisicamente. Le faide familiari e politiche sono nate in seguito. Non mi piacciono le storie statiche, preferisco l’avventura.
L’idea della donna, della sua sessualità e della sua libertà, in una società difficile come quella mediorientale, esiste, secondo te, un futuro di maggior apertura mentale sotto questo punto di vista, anche in questa parte di mondo?
Lo spero.
Il sesso, l’amore prima di tutto, sembra essere più forte anche della sete di vendetta, quanto c’è di romanzato e quanto di vero in questa idea? L’amore prima di tutto?
Sì. L’amore è alla base della narrazione. Credo che l’amore possa superare barriere ideologiche, torti subiti o inferti, diversità caratteriali, precetti arcaici. etc Purtroppo o per fortuna (dipende dai punti di vista) non c’è nulla di romanzato in questa idea.
Come hai costruito i tuoi personaggi, da quali basi dei partita?
Dalla fantasia. Ho giocato con la mia fantasia.
Cosa consiglieresti a un giovane scrittore che si affaccia per la prima volta sul mondo dell’editoria?
Il mio consiglio? Scrivere seguendo le sensazioni, le emozioni di pancia. Le critiche? Le critiche sono presenti in qualsiasi ambito della vita. Bisogna imparare dalle critiche costruttive e ignorare quelle dettate da sentimenti poco “cavallereschi”.
Chi è Francesca Forlenza?
Una ragazza semplice. Una sognatrice. Una solitaria con un carattere spigoloso.
Ringrazio Francesca per la gentile collaborazione.