La leggenda del ragazzo che credeva nel mare di Salvatore Basile

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“La leggenda del ragazzo che credeva nel mare” è un romanzo che appassiona e che si fa leggere piacevolmente. Il protagonista è Marco, un ragazzo che è stato abbandonato dai genitori e che scopre, complice un sentimento verso una bella nuotatrice, la passione per i tuffi. Inizia a sperimentare di nascosto quest’arte e scopre di essere decisamente portato. A pensarlo è proprio Virginia, la nuotatrice. Un giorno lei lo invita a una gita al mare con i suoi amici. Marco per fare colpo su Virginia e per gelosia nei confronti del compagno della ragazza, deciderà di tuffarsi da una altissima scogliera facendosi male e perdendo l’uso delle gambe e del braccio sinistro. In soccorso arriverà Lara, una brava e paziente fisioterapista, che durante le cure noterà una voglia a forma di stella sulla spalla di Marco, che scateneranno in lei un vortice di ricordi e sensi di colpa. Perché lei ha già conosciuto Marco. Un romanzo che attrae, che, pur proponendo una storia non del tutto originale, riesce a emozionare. Salvatore Basile mostra anche in questo caso, dopo il successo del precedente romanzo “Lo strano viaggio di un oggetto smarrito” la sua abilità narrativa.

Bourne Affaire di Robert Ludlum – Eric Van Lustbader

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Bourne Affaire di Eric Van Lustbader, l’autore che ha proseguito la saga ideata da Robert Ludlum, è un thriller che sfocia nel romanzo di avventura. Bourne è sempre un personaggio affascinante e in questa avventura si ritrova nel bel mezzo di un intrigo internazionale che ha per attori Nsa, Cia, mafia russa. Al centro un potente virus informatico che sta per essere messo all’asta tra le realtà più oscure del mondo. Dal Corno d’Africa agli Stati Uniti, fino alla Russia, in una corsa contro il tempo per fermare l’asta. Bourne e Mala creano una strana affinità, mentre spie e agenti seguono le loro mosse. Il progetto Bourne sta per essere attivato e solo Bourne sembra possedere la chiave che il suo amico Karpov gli ha lasciato prima di morire. Un romanzo non proprio originale, ma sicuramente avvolgente e leggibile.
#bourneaffair

“La scrittrice del mistero” di Alice Basso

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Con “La scrittrice del mistero” Alice Basso conferma le sue capacità di creare storie che miscelano noir, commedia, ironia e una quantità spropositata di citazioni, letterarie e musicali. Un mix gradevole e leggibilissimo. La protagonista é Vani Sarca, così come nei precedenti romanzi, una ghostwriter che collabora con la polizia nelle indagini e in particolare con il commissario Berganza, con il quale ha appena instaurato una surreale relazione sentimentale. Non manca il triangolo con l’ex fidanzato Riccardo, scrittore di successo, che in questa storia vestirà una parte scomoda: è vittima di uno stalker. Il lavoro che il suo capo Enrico le affiderà sarà di collaborare con lo scrittore Henry Dark, una leggenda del thriller. Qualcosa lega Henry Dark a Enrico, insomma, una storia che si allaccia alle precedenti puntate creando suspence e garantendo divertimento e una bella scrittura tecnicamente perfetta. Assolutamente da leggere.

Il tempo dell’inquietudine di Jesper Stein

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Parliamo del romanzo “il tempo dell’inquietudine” di Jesper Stein. Si tratta di un thriller ambientato in Danimarca. Il protagonista è Axel Steen, un poliziotto che ha una fottuta paura di morire e che vive il disordine mentale provocato dalla fine del rapporto con la sua ex moglie Cecile e con la figlia contesa tra i due. Soffre di insonnia e per riuscire a dormire fa uso di hashish. La sua prima indagine riguarda la morte di un uomo nel cimitero di Assistens durante i disordini provocati dagli autonomi. Pesanti sospetti ricadono sulla polizia e a peggiorare le cose compaiono degli uomini dei servizi segreti del Pet. Traffico di droga, centri sociali, giornalisti disposti a tutto per scrivere un articolo e una serie di risvolti personali portano Axel a indagare su una donna con cui ha avuto una storia, lei è l’ex compagna della vittima. Questo lo metterà in cattiva luce con i superiori. Un noir intrigante anche se non velocissimo, trama con molti incastri e temi sociali. Interessante.

Sete di Jo Nesbo

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Harry Hole é un mito. Questa é una certezza. Il protagonista ideato da Jo Nesbo è sempre una garanzia, così come trame e le ragnatele letterarie costruite da questo geniale autore. Sete raccoglie l’eredità del passato burrascoso di Hole e apre scenari inquietanti. Un killer spietato sembra tornato dal passato. E ha molta sete. Un romanzo da brividi.

Recensione del romanzo “Osservatore Oscuro” di Barbara Baraldi

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Barbara Baraldi è una regina del thriller, lo sappiamo bene. Con il nuovo romanzo “Osservatore Oscuro” raggiunge dei livelli narrativi altissimi. E lo fa dopo aver già scritto e pubblicato un romanzo, una bomba a orologeria, come “Aurora nel buio”, in cui ha dato vita a un personaggio che nulla ha da invidiare ai più famosi “colleghi”, come Harry Hole, il leggendario commissario creato dalla penna di Jo Nesbo. La protagonista si chiama Aurora ed è una ex profiler dell’FBI, spostata da Torino nella bassa emiliana dopo un evento che ha visto morire il suo ex compagno di lavoro e di vita. In questa storia Aurora dovrà fronteggiare ancora una volta le sue paure e il suo passato, perché il killer ha lasciato una scritta per lei su un cadavere. Il suo nome. Sarà una corsa contro il tempo per fermare la carneficina, tra attacchi hacker, gruppi nazisti e malavitosi. Una trama a orologeria, che pone al centro della storia, oltre ad Aurora, diversi suoi colleghi tra i quali Tom Carelli, Silvia Sassi e Bruno Colasanti, la cui sete di vendetta che lo riporterà a tirare fuori un passato oscuro. L’indagine costringerà Aurora a coinvolgere il suo mentore Isaak Stoner, grande amico e collega di suo padre. Ci sono quindi tutti gli elementi per una caccia spietata al killer, ma anche un mondo parallelo di introspezione e sensi di colpa, di amori e sentimenti che non possono nascere. Ombre che tornano dal passato e si proiettano in un futuro che sembra sin troppo vicino da far paura. Barbara Baraldi sa dosare inquietudine, paura, rabbia, amore, solitudine e voglia di andare avanti, nonostante tutto. Una scrittura bella e avvolgente, personaggi ben studiati e calibrati su un territorio che all’inizio appare lontano, inadatto a questo tipo di storie, ma che poi man mano ci svela una cosa importante: il male è ovunque. E spesso può spingersi sin dentro di noi.

Torino, la città del thriller

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Torino sembra una città nata per fare da ambientazione a romanzi cupi e sinistri. Quando ho iniziato a lavorare a #lequazione ho potuto vedere con i miei occhi la Torino Sotterranea, i cunicoli bui, costituiti dagli antichi tunnel dell’assedio alla cittadella, dei bunker, degli infernotti, dei passaggi segreti che collegavano i palazzi nobiliari per garantire vie di fuga sicure. Un mondo che si sviluppava sotto le strade raffinate ed eleganti di una città che stava cambiando. Quel mistero e quei segreti sono rimasti sepolti e nascosti da occhi indiscreti. Ed è proprio questo che spinge chi vuole scrivere di Torino a entrare in questa nuova dimensione, così occulta e segreta.

La trilogia di Tom Rob Smith

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Il thriller “Bambino 44” di Tom Rob Smith racconta una storia veloce, intensa e a tratti agghiacciante. Il protagonista di questo romanzo è Leo Stepanovic Deminov, un agente dell’MGB che crede nel suo stato, a un’Unione Sovietica vittima del regime staliniano. Lo si incontra nel pieno delle sue attività, durante un lungo inseguimento che termina con l’arresto di una presunta spia e quando viene incaricato di sorvegliare la moglie, anch’essa accusata di spionaggio. In un sistema in cui la giustizia è sommaria, basata sull’indice puntato e in cui per essere definiti “buoni cittadini” è necessario far condannare parenti e vicini di casa, il protagonista capisce che la realtà è diversa da quella che gli hanno insegnato. Messo alle corde da colleghi perfidi, viene relegato ai margini della sua vita, ma non smette di indagare su un caso di omicidio di un bambino, fino a scoprire che quella che lo stato venera come una verità, è in realtà la peggiore delle menzogne: “L’omicidio non esiste, è un’invenzione dell’occidente.” Ritmo e sentimenti si intrecciano in una corsa contro il tempo, dove la vendetta e la verità si scontrano fino all’ultima scena. Leo è l’emblema di una nazione, la sua trasformazione è la speranza stessa della vita e la forza trascinante di questa storia, dove il cacciatore diventa preda, costretto a fuggire, a nascondersi e per salvare la sua famiglia, la verità su un serial killer e su se stesso. Lo scrittore ha esordito con questo romanzo, guadagnando consensi, questa storia, infatti, diverrà un film diretto da Ridley Scott. Avvincente e forte, un romanzo da non perdere.
“Il rapporto segreto” di Tom Rob Smith è un romanzo intrigante che fa luce nell’animo più profondo e inconscio dei nostri pensieri, delle nostre idee, il tutto catapultando il protagonista, ancora una volta Leo Demidov (come in Bambino 44), nella realtà svelata del periodo storico che segue la morte di Stalin. Il protagonista avrà poco tempo per salvare sua figlia, Zoja, che ha adottato tempo prima insieme alla sorellina Elena, orfane dei genitori uccisi a causa di un suo arresto. La storia di Leo si intreccia con un nemico che viene dal passato, da una donna che gli chiederà di riportarle il marito Lazar, che lui stesso aveva arrestato. Così Leo affronterà l’inferno nel quale aveva mandato tanti sospettati, arrestati e processati con accusa costruite ad arte, il gulag, mettendolo di fronte ai loro occhi e alla loro sete di vendetta. Il conflitto di un uomo, della sua famiglia e di un intero stato sono tra gli ingredienti migliori di questo romanzo, che non smette di stupire e di attrarre come un magnete di carta e inchiostro. Tra spystory, thriller e romanzo di avventura, Tom Rob Smith si destreggia bene con colpi di scena ben congegnati e scene ad alto livello adrenalinico, senza tralasciare l’aspetto storico, fondamentale nel racconto di un’Unione Sovietica che sta cambiando. Leo deve difendere se stesso, la sua famiglia e quel che resta delle sue speranze di giustizia. Forse quello presentato da Tom Rob Smith è l’eroe perfetto, anzi imperfetto. Quello in cui è facile identificarsi. Un eroe con una storia difficile e un futuro non scritto, con difetti e pregi che a volte nemmeno lui conosce. In fondo Leo è una persona che scopre se stessa, ed è quello che maggiormente cattura nella lettura di questo libro che consiglio caldamente, magari abbinato al capitolo precedente “Bambino 44”.
Il terzo capitolo della trilogia ideata da Tom Rob Smith “Agent 6” si differenzia molto dai due romanzi precedenti “Bambino 44” e “Il Rapporto Segreto”. Il protagonista è ancora una volta Leo Deminov, personaggio complesso, articolato ed enigmatico. Tutto inizia con l’organizzazione del concerto della pace, organizzato a New York dalla moglie di Leo, Raisa, e al quale parteciperanno le due figlie Elena e Zoja. Complicazioni burocratiche impediranno a Leo di partecipare alla manifestazione. L’evento nasce per migliorare i rapporti tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica nel bel mezzo della guerra fredda, ma si trasforma in un intrigo internazionale, in cui spie e personaggi ambigui diventano la chiave dell’enigma contro il quale Leo dovrà confrontarsi: chi è Agent 6? Chi è colui che ha distrutto ciò che amava di più al mondo? Leo deve affrontare forse la peggiore delle sfide, ritrovare se stesso, salvare la sua famiglia e vendicarsi. Per farlo dovrà raggiungere gli Stati Uniti, cosa molto difficile per un ex agente del Kgb. Per farlo sarà disposto a fare ogni cosa, anche a ritornare a essere un agente del Kgb.
“Agent 6” è un romanzo introspettivo, che non rinunciare all’azione e alla sfida, il tutto costruito egregiamente, con un’ambientazione storica ben studiata e ricca di particolari. Il finale di questa storia chiude la trilogia nel miglior modo possibile, regalando l’emozione che ogni lettore cerca in un libro. La scrittura veloce e dinamica dell’autore si rivela azzeccata anche in questo nuovo lavoro, che a tratti risulta però più lenta, ma è lecito quando si deve affrontare una crisi interiore, che distrugge dentro il personaggio e ciò in cui crede. La bella moglie Raisa svolge un ruolo chiave nella trilogia di Leo Deminov, così come lo sono le due figlie Elena e Zoja, che mettono a nudo la vera anima del protagonista che, anche in questo caso, si rivela un eroe imperfetto e umano. Un libro da leggere, così come i primi due romanzi di Tom Rob Smith.

La bambola dagli occhi di cristallo di Barbara Baraldi

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Il romanzo “La bambola dagli occhi di cristallo” di Barbara Baraldi è veloce, attraente e con un grande impatto psicologico. Gli ingredienti sono ottimi e la fiction è ricca di colpi di scena.

I personaggi creati dall’autrice sono affascinanti e incuriosiscono sia per il carattere ben delineato, che per le loro particolarità. Tra i personaggi spicca Eva, ammaliante e profondamente fascinosa, così come lo è, a suo modo, l’inconsapevole medium Viola. Samantha è una creatura della notte, dolce e inquietante allo stesso tempo, una pedina importante nello scacchiere della trama che aiuta l’ispettore Marconi a indagare su una serie di feroci omicidi di uomini. Gli indizi sono pochi e misteriosi, ma con una particolarità: accanto alle vittime ci sono impronte di tacchi a spillo. Un thriller gotico ad alta qualità, con capitoli brevi e intensi, che mantengono viva l’attenzione e la voglia di scoprire il finale. La trama è come una morsa che tiene il lettore col fiato sospeso fino all’avvincente finale.

In un vortice di ricerche e colpi di scena “La bambola dagli occhi di cristallo” si rivela pagina dopo pagina sempre più coinvolgente.

L’ambientazione è curata, molto dettagliata e permette al lettore di immaginare una Bologna misteriosa e inquietante, i suoi locali, fino a poter sentirne i sapori e gli odori.

Il romanzo di Barbara Baraldi racchiude i principi fondamentali del thriller, una formula vincente che ci regala un’ottima storia e una trama da non perdere.