“Rivolto a Sud”, il nuovo libro di Vincenzo De Marco

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Ho scoperto la poesia di Vincenzo De Marco con il suo libro “Il Mostro”. “Rivolto a Sud”, il secondo lavoro di questo artista, prosegue il viaggio che spazia tra le atmosfere della Puglia, quelle che sanno di sapori e odori degli Ulivi, a quelle lugubri del Mostro, che per chi ancora non lo conoscesse è l’Ilva di Taranto. Molte cose sono cambiate, come il nome della famosa acciaieria, ma quasi tutto è ancora fermo. Si muore ancora e denunciare è qualcosa per cui essere minacciati. Così Vincenzo ha lasciato, a malincuore, la fabbrica, ma continua a combattere con le sue parole fuori dalle mura perché qualcosa inizi a cambiare davvero. Nei suoi versi c’è l’amore, in tutte le sue sfumature. Ma c’è anche il suo contrario, la guerra. Struggente è il pezzo dedicato ad Anna Frank, per esempio. Tra i versi ci sono richiami alle migrazioni che le guerre portano, al concetto più puro di accoglienza. C’è il racconto di un mondo che ha sbagliato strada. I versi di Vincenzo De Marco costruiscono un mondo in cui le parole mattoni. E mentre c’è chi ci costruisce case, lui ci crea ponti e case. Una forma di ribellione che non punta a dividere, ma a unire. Così, verso dopo verso, Rivolto a Sud riprende il filo del Mostro per fare un ulteriore passo verso il domani. Ed è un giorno in cui si vedono ancora nubi minacciose all’orizzonte e in cui l’unica cosa fattibile è guardarsi dentro, scoprire le proprie radici e combattere. Per le proprie idee, i propri sogni, per un mondo in cui la poesia non sia sovrastata dagli spot di una realtà di discriminazione e odio. La poesia, la parola, come ultimo baluardo di una civiltà che non sa più distinguere tra reale e virtuale, tra odio e amore, tra vita e morte. In questo precario equilibrio la poesia è una bussola, una mano che può accompagnarci a guardare il mondo con occhi diversi, anche oltre le lacrime che la vita ci porta a versare. Con lo sguardo rivolto a sud.

Ho posto alcune domande a Vincenzo per spiegarci meglio il suo libro e i suoi progetti.

La tua poesia è un’arma, quanto coraggio ci vuole per scrivere davvero?

Non posso sapere quanto coraggio occorra per scrivere davvero. Credo basti essere onesti, guardarsi intorno e raccontare la verità senza aver paura di eventuali ripercussioni negative. Bisogna semplicemente essere normali. Soltanto con la normalità o chiamiamolo coraggio si potrà scrivere davvero e del vero. Onestamente.

L’amore ha mille significati, quale tra questi è quello a cui sei più legato?

L’amore ha mille significati. A quale sono più legato? A tutti. Sono innamoratissimo dell’amore. La mia poesia è amore. Anche nei versi apparentemente può crudi o duri scorrono litri e litri di amore Daniele.

Non possiamo non parlare con te di Ilva, so non ne fai più parte. Cosa ti è rimasto di quel Mostro?

Tanto. Mi è rimasto moltissimo. Sono e mi sento ancora parte di quella classe operai che si batte per i propri sacrosanti diritti (piccola parte in realtà), anche per questo infatti, pur avendo lasciato la fabbrica continuo e continuerò sempre la mia lotta al mostro. La mia/nostra personale battaglia che sono certo ci porterà a respirare a pieni polmoni aria pulita senza più paura.

In questo nuovo libro parli di guerra, migranti, ma soprattutto bambini. Cosa stiamo lasciando alle generazioni future, ai nostri figli?

Abbiamo dato ai nostri figli un pianeta cattivo e malato. Dobbiamo ammettere i nostri sbagli e rimboccarci le maniche affinché loro possano vivere in un paese diverso. Bello. Colorato di un colore nuovo. Il pianeta appunto non deve assolutamente avere muri o confini. Il pianeta deve e dovrà essere la casa di tutti. Come giusto che sia. Abbiamo tirato la corda per troppo tempo. È ora di fare qualcosa di concreto affinché questa deriva nera e autoritaria sia spazzata via e i nostri figli possano crescere in una terra giusta

Quali sono i tuoi progetti futuri? So che stai lavorando a un locale culturale. Ti va di parlarcene? 

 I progetti futuri? Ho scritto un paio di racconti nuovi che saranno inseriti in una antologia e poi sono a lavoro su “Dopo Belsen” un romanzo (il mio primo vero romanzo) a cui tengo tantissimo. In più sono alle prese con l’apertura di una libreria caffè letterario nel cuore del centro storico della mia cittadina. Venderò libri nuovi e usati. Vinili nuovi e usati ma non solo. Chi ne avrà voglia potrà leggere o ascoltare i dischi direttamente al caffè tranquillamente. Poi oltre alle solite programmazioni di eventi culturali, presentazioni e piccoli concerti il locale ospiterà tantissimi laboratori per grandi e piccoli. Non sarà, spero, il solito bar o la solita libreria. Più una Agorà in cui chiunque, specie i più giovani possano liberamente esprimere la propria arte o conoscere l’arte di altri. Proverò a regalare ai più giovani del mio territorio un luogo nuovo dove poter imparare l’arte della resistenza bella. Quella artistica e culturale. Dico sempre che l’arte e la cultura possono e devono aiutare questo paese a diventare un posto migliore. Io ci credo e questo sarà Casa Merini

Ringrazio Vincenzo per la gentile collaborazione e per averci parlato un po’ di lui e dei suoi progetti. Attendiamo con impazienza i suoi nuovi lavori.

I custodi e la Pergamena del Potere, il romanzo di Federica Loreti

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I custodi e la Pergamena del Potere è un romanzo affascinante, in equilibrio tra storia e suspense. Il protagonista Gabin Wagner si fa spedire dall’America un documento acquistato all’asta da suo padre e per conquistare gli ambienti colti e raffinati di una fumosa Londra del milleottocento decide di organizzare un evento in cui intrattenere gli influenti ospiti, attirati dalla mostra di questo importante oggetto. Il documento in questione è una delle poche copie della Magna Charta, pilastro fondamentalmente ancora oggi della monarchia britannica. Peccato che uno dei presenti, lo storico Alf Husser, si rabbui alla vista del prezioso oggetto. Lo storico spiegherà in un secondo momento a Gabin il motivo delle sue perplessità, ovvero che secondo lui quel documento, seppur presentando le firme di Federico II di Svevia e Giovanni Senza Terra come l’originale, non sarebbe affatto la Magna Charta, ma un documento molto più misterioso. Il testo è rappresentato da una serie di versi. Entrambi partono per una vera e propria caccia al tesoro per scoprire il segreto che nasconde, giungono in Spagna per poi raggiungere Roma, dove scoprono la Pergamena del Potere che li condurrà in quella che era stata la famosa Alessandria d’Egitto. Ma in questo viaggio non saranno soli. A seguirli, nell’ombra, sarà Helena, una bella donna, avvolta nel mistero e nel desiderio di vendetta. Il romanzo della giovane autrice Federica Loreti ci accompagna in un viaggio che nasconde segreti, sentimenti e tradimenti, in un vortice di eventi che porterà il lettore a scoprire un mondo nuovo e sconosciuto. Tra scrittori come Virginia Wolf e Arthur Conan Doyle e personaggi misteriosi come Astur e Astafel, Federica crea un mondo affascinate e pericoloso. Siete pronti a scoprirlo?

Andiamo a vedere il giorno, il romanzo di Sara Rattaro

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Ho iniziato a leggere Sara Rattaro con il romanzo “Non volare via”, “Andiamo a vedere il giorno” racconta la storia degli stessi protagonisti a distanza di qualche anno. Alice è cresciuta, il suo matrimonio è in crisi. Decide di fuggire a Parigi, ma viene raggiunta in aeroporto da sua madre, Sandra. Decidono così di proseguire il viaggio insieme, riscoprendo i rispettivi lati oscuri, celati in un passato che risveglia ancora amarezze. Una storia che non può coinvolgere Alberto, padre di Alice, marito di Sandra. Non può mancare perché sullo sfondo di questo viaggio c’è una donna che lui ha amato moltissimo, Camilla. “Andiamo a vedere il giorno” è un romanzo in cui si intrecciano più che personaggi, vite, sentimenti. Racconta come un tradimento possa in qualche modo nascondere un amore che non riesce più a ritrovare se stesso. Un sogno naufragato, o semplicemente il tempo e le esperienze che ci cambiano. Lo stile inconfondibile di Sara Rattaro ci prende per mano e ci svela una storia strana, imprevedibile, per certi versi. Perché la scelta della destinazione delle due protagoniste appare inattesa, quasi inspiegabile. Così come spesso lo è l’animo umano. Questa è tra l’altro una delle prerogative delle storie di Sara Rattaro, ovvero quella di scavare più che nei sentimenti, nei difetti, nelle incomprensioni, nella anomalie dei suoi protagonisti. Il romanzo emoziona e lascia uno strano velo di commozione, sia per dove il viaggio conduce, sia per il senso della storia che diventa lampante, feroce, nella sua semplicità. Una famiglia che si riscopre tale, proprio quando tutto sembra fragile e potersi frantumare da un momento all’altro. L’amore, talvolta, è così.

#andiamoavedereilgiorno
Sara Rattaro
Sperling & Kupfer

Come una randagia, il nuovo romanzo di Anna Serra

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“Come una randagia” è un romanzo che affonda le sue radici in un mondo parallelo di cui nessuno parla. La protagonista Emma incontra per caso una donna, una senza tetto, che le sussurra una previsione, una serie di eventi che getteranno la protagonista in un vortice di inquietudine. Per scappare dagli accadimenti che le stanno sfuggendo di mano, Emma cerca riparo e consolazione andando a trovare sua nonna ad Amatrice, in Abruzzo. Quello che lei ancora non sa è che la notte stessa si scatenerà un sisma e lei ne rimarrà coinvolta, sepolta, inghiottita da detriti, mattoni, cemento. E ricordi di una vita. Questa storia racconta l’incontro di due donne che guardandosi negli occhi si scoprono distanti, ma consapevoli che qualcosa le ha legate a un destino che, inconsapevolmente, le ha scelte. Come una randagia è quel varco di luce che si apre quando tutto sembra finito, quando tra i detriti riesce a passare un raggio di luce. È la speranza di un giorno nuovo.

Io sono mia, la storia di Mia Martini

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#iosonomia mi ha fatto riflettere, nonostante conoscessi bene la storia di Mia Martini. Non sto a dire che la splendida interpretazione di Serena Rossi abbia ridato vita all’artista con maestria, talento e professionalità, ma a farmi pensare sono state le scene in cui è stato raccontato l’isolamento in cui Mimì è stata relegata, fino a essere costretta al ritiro. Ricordo di avere iniziato a seguirla con il brano “Almeno tu nell’universo”, poco prima di iniziare a seguire anche Marco Masini. Anche quest’ultimo ha vissuto quell’incubo. Ho visto con i miei occhi la gente allontanarsi, i palazzetti svuotarsi e poi anche i locali più piccoli. Sono però orgoglioso di averlo supportato anche in quei momenti, andando ai suoi spettacoli, cantando le sue canzoni, comprando i suoi dischi. Quello che mi piacerebbe sapere sono i nomi degli artisti che non volevano entrambi sul palco. Sarebbe ora che questi personaggi iniziassero a togliersi la maschera di chi davanti alle telecamere recita “Mimì, quanto le volevo bene”. Chiusa la polemica, resta che “Io sono mia” sia una bella fiction, un ottimo ritratto che rende giustizia a Mimì. Ma c’è ancora molto lavoro da fare in un mondo, quello dello spettacolo, cinico, perfido e tante volte ignorante .

Intervista ad Amelia Tipaldi, autrice del libro “Come si fa il latte della mamma”

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Vi ho parlato del nuovo libro “Come si fa il latte della mamma” di Amelia Tipaldi e Carlotta Passarini. Ecco una breve intervista all’autrice del testo Amelia
Mamma, raccontami una storia

Come è nata l’idea di questo libro?

L’idea è nata già dieci anni fa con la nascita del mio primo bambino,
cercavo libri per bambini che parlassero di allattamento, ce n’erano
pochissimi.
Si vedevano soprattutto neonati con ciucci e biberon. Ho pensato che mi
sarebbe piaciuto scrivere un libro per bambini che mostrasse la mamma
allattare.
Nel frattempo ho avuto altri due bambini e sono diventata consulente alla
pari per l’allattamento al seno.
Una notte di un anno fa circa ho scritto una poesia che rispondeva alle
domande che fanno i bambini e le mamme sull’allattamento.
La poesia ha avuto un grande successo su Facebook ed è arrivata al Leone
Verde che ha deciso di pubblicarla.

A chi è rivolta la tua opera?

Il libro è per i bambini che si pongono domande tipo da dove viene il latte
della mamma? Domande che si pongono ad esempio quando nasce il fratellino.
Ma è un libro adatto anche alle mamme che allattano e alle mamme in attesa
per augurargli un buon allattamento.

Affronti il tema del senso di colpa della mamma, sia quando ha paura che non
potrà allattare, sia quando non sa quando sia il momento giusto per
smettere, esiste un momento giusto per ogni cosa?

Ogni allattamento è una storia a sè, io stessa ho allattato i miei tre
bambini e con ognuno è stato diverso, durata, approccio ecc.. ogni mamma sa
cosa è meglio per sè e per il suo bambino.
Spesso invece molti interferiscono dettando tempi e modalità e questo crea
ansie e sensi di colpa.

Ci racconti perché hai scelto un formato che unisce parole e immagini
(splendide, tra l’altro)?

E’ stata una scelta naturale, la poesia è una forma di comunicazione molto
versatile e se affiancata da illustrazioni viene arricchita ancor di più di
emozioni che restano indelebili.
Le illustrazioni per i bambini più piccoli può offrire ulteriori spunti di
riflessione e per le mamme può essere una fonte di ispirazione.

Qual è il consiglio che senti di dare a una neo mamme che si appresta ad
allattare?

Di avere fiducia in se stesse e nel proprio bambino e nel caso si avesse
qualche difficoltà iniziale non aver paura a chiedere il supporto di
esperti.

Ti vedremo in giro prossimamente per parlare del tuo libro?

Il 19 ottobre sarò all’ospedale di Settimo Torinese durante il convegno
“Gocce di Latte”
Alcune associazioni di sostegno alle mamme mi hanno chiesto di presentare il
libro nelle loro sedi, stiamo definendo le date.
Vi terrò aggiornati di sicuro.

Ringrazio Amelia per la gentile collaborazione.

Il calore della neve di Sabrina Grementieri – Anteprima

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Il calore della neve: un ossimoro nel titolo che si rispecchia in copertina. Un giovane volto femminile lentigginoso incastonato in riccioli ramati che contrastano con il maglione di lana azzurra. Il viso di Angelika. Il rosso e il blu: una tonalità calda contro una fredda.
Dal 23 ottobre in libreria e presto sul blog #causaedeffetto.

#sabrinagrementieri #ilcaloredellaneve #letture #recensioniromanzi

“Come si fa il latte della mamma?” di Amelia Tipaldi e Carlotta Passarini

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“Come si fa il latte della mamma” é un albo illustrato essenziale per le neo mamme, racconta quanto sia importante l’allattamento del proprio bambino e quanto possa aiutare nella crescita del neonato. L’autrice del testo è Amelia Tipaldi, ingegnere, mamma di tre bambini e consulente alla pari per l’allattamento, mentre le splendide illustrazioni sono opera della bravissima illustratrice a Carlotta Passarini. Edito da Il Leone Verde piccoli, questo libro è già un successo. Una storia nata sul blob “mamma, raccontami una storia” e che diventa un veicolo per sensibilizzare le mamme a riscoprire la tecnica naturale dell’allattamento, anche di fronte a un mercato che propone diverse soluzioni artificiali, ma che mai potranno avere lo stesso valore del latte materno. Per questo è importante scoprire “Come si fa il latte della mamma”.

La leggenda del ragazzo che credeva nel mare di Salvatore Basile

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“La leggenda del ragazzo che credeva nel mare” è un romanzo che appassiona e che si fa leggere piacevolmente. Il protagonista è Marco, un ragazzo che è stato abbandonato dai genitori e che scopre, complice un sentimento verso una bella nuotatrice, la passione per i tuffi. Inizia a sperimentare di nascosto quest’arte e scopre di essere decisamente portato. A pensarlo è proprio Virginia, la nuotatrice. Un giorno lei lo invita a una gita al mare con i suoi amici. Marco per fare colpo su Virginia e per gelosia nei confronti del compagno della ragazza, deciderà di tuffarsi da una altissima scogliera facendosi male e perdendo l’uso delle gambe e del braccio sinistro. In soccorso arriverà Lara, una brava e paziente fisioterapista, che durante le cure noterà una voglia a forma di stella sulla spalla di Marco, che scateneranno in lei un vortice di ricordi e sensi di colpa. Perché lei ha già conosciuto Marco. Un romanzo che attrae, che, pur proponendo una storia non del tutto originale, riesce a emozionare. Salvatore Basile mostra anche in questo caso, dopo il successo del precedente romanzo “Lo strano viaggio di un oggetto smarrito” la sua abilità narrativa.

Bourne Affaire di Robert Ludlum – Eric Van Lustbader

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Bourne Affaire di Eric Van Lustbader, l’autore che ha proseguito la saga ideata da Robert Ludlum, è un thriller che sfocia nel romanzo di avventura. Bourne è sempre un personaggio affascinante e in questa avventura si ritrova nel bel mezzo di un intrigo internazionale che ha per attori Nsa, Cia, mafia russa. Al centro un potente virus informatico che sta per essere messo all’asta tra le realtà più oscure del mondo. Dal Corno d’Africa agli Stati Uniti, fino alla Russia, in una corsa contro il tempo per fermare l’asta. Bourne e Mala creano una strana affinità, mentre spie e agenti seguono le loro mosse. Il progetto Bourne sta per essere attivato e solo Bourne sembra possedere la chiave che il suo amico Karpov gli ha lasciato prima di morire. Un romanzo non proprio originale, ma sicuramente avvolgente e leggibile.
#bourneaffair