Dove avevo gli occhi

Pubblicato il Pubblicato in Pensieri, Poesie

Dove avevo gli occhi,
al margine esterno della terra.
Dove il sale li brucia.
Il marchio a fuoco,
il gioco sbagliato.
Siamo esseri umani.
Demoni sporchi di santità.
Dei che non ce l’hanno fatta.
Dove avevo gli occhi,
cancellati dal tempo.
Battuto, perché diventasse musica
Sconosciuto, buttato.
Senza nome.
Chiudo la serranda del negozio,
per oggi ho sorriso troppo.
Cerco il mio volto,
tra le vetrine spente,
di una città pronta per l’inverno.
I poeti a quest’ora dormono.
Dove avevo gli occhi,
persi, disillusi, stanchi.
O semplicemente chiusi.

Photo by Unsplash
Text by Daniele Mosca

Ogni giorno ti cambia

Pubblicato il Pubblicato in Pensieri, Poesie

Ogni giorno ti cambia,
ti regala una luce nuova.
Paure e speranze,
dubbi e certezze.
Ogni giorno ti avvicina,
al giorno in cui la vedrai.
Un sogno che diventa realtà.
Un pianto che sa di vita.
Un mondo intero,
che inizia a girare.
Sempre più forte.
Ogni giorno ti rende più bella,
l’attesa che non è aspettare,
ma crescere.
Ogni giorno ti cambia,
e mi regala un’altra luce.
Un’attesa che vibra nell’aria.
Come quando aspetti un treno.
E sai che ti porterà lontano.

Photo by Unsplash
Text by Daniele Mosca

Fumo e cemento

Pubblicato il Pubblicato in Articoli, Attualità, Pensieri, Poesie

Fumo e cemento,

il respiro che manca.

La rabbia, la sento.

Quello che non uccide, stanca.

C’erano degli alberi,

un sole con cui scaldarsi.

C’era un fiume,

Oggi un centro commerciale.

Fumo e cemento,

rifiuti che bruciano.

Come brutti pensieri.

Trattengo le lacrime a stento,

a mio figlio avrei voluto lasciare un mondo migliore.

E io non ho saputo fare di più.

Non riesco a perdonarla,la pioggia.

Non riesco a perdonarlo,l’uomo.

Quando mi portano via ogni cosa.

Compresa la speranza,

trascinata via da un fiume in piena.

Fumo e cemento,

tutto ciò che sappiamo respirare.

Rassegnati, disillusi,

ci trasciniamo in un corteo.

Sembrano ribelli,

sono come quelli che mi hanno illuso

Photo by Unsplash

Text by Daniele Mosca

Il retrogusto del veleno

Pubblicato il Pubblicato in Pensieri, Poesie

Il retrogusto del veleno.
Sul palato.
Un giorno sbagliato.
Siamo l’essenza impura.
Dura anche tutta la vita,
quel senso di smarrimento.
Come dentro a un labirinto.
Dura, la risposta che non riusciamo a dare.
Il sale sulla ferita.
La vita che ti sfida.
Gli occhi di un bambino,
che di te si fida.
Il retrogusto del veleno,
lascia l’amaro.
Un sapore che non si dimentica.
Ma anche dagli occhi lucidi,
la voce rotta dal pianto,
la confusione,
può nascere qualcosa.
Come quei fiori dimenticati,
nati ai bordi delle strade.
Che non abbassano la testa,
nemmeno se sporchi di fuliggine.

Photo by: unplash
Text by Daniele Mosca

E forse non lo farai

Pubblicato il Pubblicato in Pensieri, Poesie

Un giorno ti fermerai a guardare il cielo.Prima o poi lo fanno tutti.

Un tempo era quello il momento giusto.

L’attimo in cui le parole nascevano.

Anche quelle dure, quelle di rabbia.

Quelle più dolci, quelle d’amore.

Anche quello che fa soffrire.

Sentirai tremare il labbro,

ti verrà voglia di piangere.

E forse non lo farai,

perché fare i duri è più semplice,

a volte.

Sarà il tempo a dettare le regole,

a scandire quello che ti sembrerà importante.

Ma sarai tu a scegliere,

anche quando ti sembrerà impossibile.

Un giorno ti fermerai a guardare il cielo,

e scoprirai di essere già diventata grande.

  

Ne avevo bisogno

Pubblicato il Pubblicato in Attualità, Pensieri, Poesie

Avevo una via d’uscita,
da un mondo che mi spezzava.
Poche ore di paradiso,
per spazzare via il purgatorio.
Quello dei giorni normali,
in cui mi urlavano che non valevo niente.
Ne avevo bisogno,
per non sentire il rumore.
Metallo su metallo,
qualcosa da fumare, inghiottire o respirare.
In quegli attimi mi sembrava di volare.
Un volo leggero,
poco prima di sfracellarmi al suolo.
Con le ali piegate,
sotto il peso di un mondo cattivo.
Avevo una via d’uscita,
ma non sapevo portasse all’inferno.
Vittima e carnefice.
Inganno o promessa.
A cosa serve vivere,
se a vivere non riesci.
A cosa serve vivere,
se vuoi scappare ogni giorno.
Senza poterlo mai davvero fare.
Ne avevo bisogno,
perché tutto sembrava finto.
Perché avevo voglia di ridere.
E troppe volte non ci è concesso.
Perché i falchi sanno mentire bene.
E io non ho mai ceduto al paradiso.

Photo by Unplash
Text by Daniele Mosca

Imminente

Pubblicato il Pubblicato in Pensieri, Poesie

É imminente,

il racconto di una vita.

Delle sue pulsazioni.

I suoi luoghi incantati.

Ma imparerai il teorema del veleno.

Perché siamo serpenti,

con la pelle d’uomo.

Che vivere non è sempre una favola,

ma che è grazie alle storie che crescerai.

Che vivere non è sempre capire,

ma che è grazie alle cadute che imparerai.

Perché siamo fragili.

Siamo bicchieri di cristallo,

pronti a ricucire fratture.

Siamo le ferite che ci hanno fatto.

Per questo vorremmo curare quelle degli altri.

Ma no, quello a volte non ti riuscirà.

E forse capirai che ne sarà comunque valsa la pena.

Crederai che un dio può anche non esistere,

ma che ci puoi parlare lo stesso.

E che tante volte parlerai da sola.

Perché parlare con se stessi serve più che urlare al cielo.

É imminente,

il racconto della tua vita.

Ti regalerò una penna,

perché tu possa iniziare a scriverla.