Salone del Libro di Torino – primo giorno

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Andare al Salone del Libro per me é sempre stato emozionante. E non solo per i libri che ho scritto, ma perché l’ho visto nascere. Era il tempo dei grandi saloni, quello dell’Automobile, della Musica. Il Salone del Libro è sopravvissuto alle crisi economiche e culturali. É ancora qui. E questa resilienza non può che emozionare. Nonostante tutto.

Hotel delle immagini

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L’hotel delle immagini,
con vista sugli occhi d’acqua.
Uno specchio che inganna.
Perché il tempo che passa,
fa paura.
Un televisore acceso nella notte.
Una voce che si spegne,
in lontananza, una sirena della polizia.
Una pozzanghera viaggia al ritmo della pioggia.
Ma è il silenzio, quello che urla.
L’insegna dell’hotel, lampeggia.
Poche lettere ancora accese,
sporche.

“Agent 6” di Tom Rob Smith

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Il terzo capitolo della trilogia ideata da Tom Rob Smith “Agent 6” si differenzia molto dai due romanzi precedenti “Bambino 44” e “Il Rapporto Segreto”. Il protagonista è ancora una volta Leo Deminov, personaggio complesso, articolato ed enigmatico. Tutto inizia con l’organizzazione del concerto della pace, organizzato a New York dalla moglie di Leo, Raisa, e al quale parteciperanno le due figlie Elena e Zoja. Complicazioni burocratiche impediranno a Leo di partecipare alla manifestazione. L’evento nasce per migliorare i rapporti tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica nel bel mezzo della guerra fredda, ma si trasforma in un intrigo internazionale, in cui spie e personaggi ambigui diventano la chiave dell’enigma contro il quale Leo dovrà confrontarsi: chi è Agent 6? Chi è colui che ha distrutto ciò che amava di più al mondo? Leo deve affrontare forse la peggiore delle sfide, ritrovare se stesso, salvare la sua famiglia e vendicarsi. Per farlo dovrà raggiungere gli Stati Uniti, cosa molto difficile per un ex agente del Kgb. Per farlo sarà disposto a fare ogni cosa, anche a ritornare a essere un agente del Kgb.

“Agent 6” è un romanzo introspettivo, che non rinunciare all’azione e alla sfida, il tutto costruito egregiamente, con un’ambientazione storica ben studiata e ricca di particolari. Il finale di questa storia chiude la trilogia nel miglior modo possibile, regalando l’emozione che ogni lettore cerca in un libro. La scrittura veloce e dinamica dell’autore si rivela azzeccata anche in questo nuovo lavoro, che a tratti risulta però più lenta, ma è lecito quando si deve affrontare una crisi interiore, che distrugge dentro il personaggio e ciò in cui crede. La bella moglie Raisa svolge un ruolo chiave nella trilogia di Leo Deminov, così come lo sono le due figlie Elena e Zoja, che mettono a nudo la vera anima del protagonista che, anche in questo caso, si rivela un eroe imperfetto e umano. Un libro da leggere, così come i primi due romanzi di Tom Rob Smith.

“1Q84” di Murakami Haruki

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“1Q84” è come un vortice. Un mondo parallelo in cui si rimane imprigionati. Si soffre e si gioisce assieme ai protagonisti Aomame, Tengo e Fukaeri. Un intrigo che si ingarbuglia pagina dopo pagina e atmosfere misteriose e a tratti mistiche sono gli ingredienti di un romanzo particolare. Lo stile di Murakami è originale e sfoggia una cultura certamente differente da quella che siamo abituati a trovare nella letteratura contemporanea, perché sembra di immergersi in una realtà epica, seppur ambientata ai nostri giorni. C’è un mondo che si percepisce all’inizio e che diventa parte del lettore, come se questo libro possa ipnotizzare con la forza di frasi e parole costruite con maestria, sapienza e una grande pazienza. Ci sono scene e immagini che ritornano, che arricchiscono un quadro, quasi fossero particolari e sfumature che rendono il senso complessivo ancora più intenso e coinvolgente. Sono pochi i casi in cui ci si imbatte in fenomeni letterari come questo, quindi è necessario entrare in questa dimensione per capirne il senso e assaporarne il contenuto. Una storia avvincente, che risveglia la curiosità e le emozioni, e che, non in ultimo, fa riflettere grazie alle metaforiche divagazioni che l’autore crea e plasma. Ci sono colori sensuali e riquadri agghiaccianti che si susseguono senza fine. Una girandola di sensazioni che scivolano via, pagina dopo pagina. C’è passione e amore in questa storia, c’è pathos e cinismo, c’è il male e il bene che lottano, c’è il male dentro e quello che insegue i protagonisti. C’è una guerra inconsapevole. Quella di Murakami è una narrativa ad altissimo livello che non si può fare a meno di leggere. “1Q84” è un libro nel libro, un mondo in un altro mondo. Forse questo libro rappresenta proprio il mondo.

Un ottima lettura, complessa, fantasiosa e spietata, ma allo stesso tempo accattivante e provocatoria.

“Non avevo capito niente” di Diego De Silva

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“Non avevo capito niente” è un romanzo che rappresenta uno spaccato della vita di tutti i giorni, racconta delusioni e speranze, il tutto condito con una spruzzata di dissacrante sarcasmo. Ed è qui che nasce il bello di questo libro, dal personaggio quasi surreale dell’avvocato Vincenzo Malinconico, che combatte con la sua vita “vecchia”, con l’ex moglie Nives, che lo ha mollato per un architetto, e con i due figli, e con quella nuova, con l’avvenente avvocatessa Alessandra Persiano, che appare spietata, quanto attratta da lui. Il protagonista subisce, suo malgrado, un cambiamento, come se tutto attorno e dentro di lui stesse mutando all’improvviso. Una nomina come avvocato d’ufficio di un camorrista, detto Borsone, gli mette alle calcagna un improbabile scagnozzo, Tricarico. Da qui tutto diventa un fiume in piena e nascono tutta una serie di scene spesso esilaranti, ma che lasciano un retrogusto amaro e un altro più dolce e romantico. “Non avevo capito niente” è un punto di vista molto reale e cinico e quando si arriva alla fine del libro, ci si ritrova tutto sommato sollevati. Forse non tutto è perduto, forse c’è qualcosa per cui ha ancora senso lottare per essere se stessi e lasciarsi trascinare dall’istinto. L’amore per Nives che appassisce proprio quando tutto sembra poter andar come avrebbe voluto, è l’immagine dell’animo umano volubile, dei sogni che cambiano, come cambiano le cose intorno a noi. E’ un mondo a ritroso, che alla fine si trova a fare passi avanti. Dove un vaffanculo è forse la chiave di lettura più adeguata a un testo ironico, fantasiosamente realistico. Cattivo, a tratti. Sconveniente, politicamente scorretto, eppure così vero e verace. Un libro particolare, ricco di spunti interessanti.

“Splendi più che puoi” di Sara Rattaro

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“Splendi più che puoi” è un romanzo intenso e affascinante, un flusso di immagini e sensazioni che entrano fino in fondo all’anima, insomma una vera storia, così come quelle a cui Sara Rattaro ci ha abituati. La protagonista è Emma, una donna forte, sicura di sé, che ama la libertà e la vita. Emma è una donna che diventa prigioniera di un uomo, di un aguzzino. E potrebbe trattarsi della trama di un poliziesco, di un thriller, se questo aguzzino non fosse suo marito. Sara descrive una ragnatela di legami e vincoli che rispondono al nome di matrimonio. L’uomo di cui Emma diventa schiava è Marco. Un uomo che nasconde un’animo violento dietro un’apparente maschera di perfezione e che riesce a creare una gabbia di cristallo attorno a Emma, allontanandola dai suoi genitori, dai suoi amici, dal suo lavoro. La situazione precipita con la nascita di Martina, che diventa una nuova arma nella mani di Marco. L’uomo decide si trasferirsi con Martina ed Emma in un paesino sperduto nelle montagne, dove nemmeno i genitori della ragazza possono salvarla, mentre i genitori del marito sanno. Ma non dicono. La determinazione di Emma sarà la chiave di volta per salvare la sua bambina dalla follia di Marco. Il tema dominante di questa storia è proprio la fuga impossibile. Il desiderio di rifarsi una vita e la possibilità che questo diventi un’arma per l’avversario per ottenere l’affidamento esclusivo del figlio minore. Sara Rattaro ripercorre uno a uno gli errori che trasformano una donna in una vittima. Non è facile analizzare l’amore che diventa ossessione, il sentimento che racconta la paura. Il doversi adeguare per salvare la propria vita e quella di un figlio. E’ l’inferno della porta accanto, quello che nessuno conosce o meglio, quello che tutti fan finta di non conoscere. Urla trascurate. Lividi nascosti. Isolamento. La strategia di un folle, accecato da una demoniaca lucidità. “Splendi più che puoi” esorta a rialzarsi, a reagire. Racconta una storia terribile, a volte celando la crudezza e la violenza dietro le lacrime infrante di una donna forte e coraggiosa. L’amore ha diverse facce e Sara Rattaro riesce a raccontarle tutte.

“Il Suggeritore” di Donato Carrisi.

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Se ne parla spesso di questo romanzo. Stasera vorrei raccontarvi cosa ne penso. Il suggeritore è un romanzo particolare, sicuramente scava nelle ombre che tutti noi abbiamo dentro. Crea un serial killer moderno, intelligente. Uno stratega del mare. I personaggi sono molto profondi e con un passato interessante. A volte troppo. In alcuni passaggi del romanzo si notato diverse forzature, che non infastidiscono più di tanto, ma rendono alcune scene surreali. Sicuramente la trama è coinvolgente e si rimane attratti da ogni singola parola e pagina sino alla fine. Mila è la protagonista e a volte sembra eccedere nel suo ruolo. Strano il protagonista Rogan Gavila, a volte sembra non avere una perfetta collocazione nel romanzo, nonostante il ruolo fondamentale. Consiglierei questo romanzo perchè nella sua durezza fa riflettere. L’autore guida il lettore nel lato oscuro nei suoi sogni, nell’essenza della vita e del suo contrario. Il male contro se stesso in un’esecuzione che sembra non voler terminare mai. Proprio come il male stesso. Un romanzo avvincente e carico di sensazioni e adrenalina. La domanda è: riusciranno mai a prenderlo? La risposta è: Sì, ma chi?

E qui, il tempo si ferma

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E qui, il tempo si ferma.

Al margine delle paure, al limite delle stelle che cadono.

L’attesa di quell’attimo così sfuggente, dal non fare in tempo a vederlo.

Un senso e un segreto.

Quella luce al fondo del mare che, a modo suo, indica la terra, la casa.

Il porto sicuro.

Il correre a perdifiato, per mettersi al sicuro.

Dal vento di una tempesta imminente.

E qui, il tempo si ferma.

E lascia quel sapore strano, di una stella che resta lì,

sospesa.