Un silenzio nuovo

Pubblicato il Pubblicato in Pensieri, Poesie

É un silenzio nuovo,
quello che ci avvolge.
Carico di curiosità,
timore e tenerezza.
Tutto ha un luogo in cui tornare.
Anche i sospiri,
rubati mentre ti annuso.
Un profumo che non so raccontare,
che non si può spiegare.
Ma che riempie ogni cosa.
Tu hai bisogno di noi.
Noi, di te.

C’è una parola

Pubblicato il Pubblicato in Pensieri, Poesie

C’è una parola,
nascosta tra piccole cose.
Gesti sussurrati,
sguardi rubati.
Un tocco,
lieve,
come quando sfiori il tasto di un pianoforte.
Riesci a sentirlo,
Anche se impercettibile,
quel suono.
Vibra nella cassa armonica,
attraversa l’aria della stanza,
giunge oltre l’orecchio.
Meccanismi,
Incroci di idee.
Ingranaggi che diventano un presente,
che fino a pochi anni fa sembrava non più possibile.
Come quando si è superato il momento giusto.
Quella sensazione che fosse ormai troppo tardi.
C’è una parola,
nascosta tra piccole cose,
che invece sono enormi.
Senza confini.
C’è una parola,
che posso sentire risuonare tutto intorno:
famiglia.

Photo by Unsplash
Text by Daniele Mosca

Quando sarai qui

Pubblicato il Pubblicato in Pensieri, Poesie

Quando sarai qui,
ogni cosa sarà colorata.
Sfumature sconosciute,
tutte da imparare.
Quando sarai qui,
torneremo ad avere paura.
Paura di sentirsi inadeguati,
impreparati.
Quando sarai qui,
ci scopriremo a fissarti, increduli.
Perché piangerai.
E noi non sapremo il perché.
E anche se non sembra vero,
tutto questo ora è realtà.
Ora sei qui.
E hai bisogno di noi.
Con tutti i nostri difetti.

Photo by Unsplash
Text by Daniele Mosca

Youtuber sull’orlo di una crisi di nervi

Pubblicato il Pubblicato in Articoli, Attualità, Pensieri

Youtuber sull’orlo di una crisi di nervi. Questo è quello che emerge dalle ormai continue lamentele delle star del web, secondo le quali le visualizzazioni starebbero scendendo e che pertanto significherebbe la fine delle piattaforme. Non dei loro contenuti, delle piattaforme. Il fenomeno youtuber è diventato importante negli anni a tal punto che diversi personaggi sono nati e cresciuti radunando milioni di follower. Nel tempo, però, anche la rete è cambiata, le piattaforme hanno attuato strategie di marketing che non hanno più premiato gli stessi meccanismi virali dell’inizio, bensì quelli a pagamento. E in fondo lo sappiamo, i social per molte cose non sono gratuiti. Quindi capisco la delusione e preoccupazione di questi personaggi che vedono frantumarsi un lavoro enorme fatto giorno dopo giorno. Credo allo stesso tempo sia un approccio presuntuoso ritenere che nessun altro possa entrare in concorrenza con chi ha ottenuto un posto di rilievo su uno dei portali di riferimento, youtube compreso. Assistiamo così alla corsa alla conquista del pubblico di altre piattaforme, oggi Instagram su tutte, ma questa corsa all’oro sembra già vana. Anche le star di instagram già si stanno lamentando. Io credo che i social ci stiano facendo diventare tutti dei rincoglioniti assetati di conferme. O forse lo siamo sempre stati, forse siamo noi quell’esercito di manipolati da una nuova forma di controllo. Oppure, più semplicemente, il nuovo prodotto che le multinazionali hanno vendita è proprio: visibilità. E mi sembra assurda ogni polemica, la pubblicità ha sempre avuto un costo per ogni attività, perché la rete dovrebbe esserne esente? Ma soprattutto perché solo alcuni utenti dovrebbero poter detenere un potenziale pubblico di riferimento gratuitamente?

Photo: https://unsplash.com/@seemurray

Il fascismo non esiste

Pubblicato il Pubblicato in Articoli, Attualità, Pensieri, Poesie

Io non voglio credere che il tema fascismo sia diventato un comodo dialogo da salotto tra intellettuali di destra e sinistra. Non lo accetto. E non posso farlo perché non si tratta di portare tutto sul piano politico, perché onestamente io non ritengo l’attuale governo fascista, anche se la maggior parte degli “intellettuali” di destra provano quotidianamente a sostenere questa tesi. Se aprissimo gli occhi scopriremmo che le realtà politiche fasciste e che tali si riconoscono hanno già alzato la testa da diverso tempo e puntano a sedere in parlamento e nei posti di potere. Prima lo ritenevamo un fenomeno lontano, ricordiamo Alba Dorata in Grecia, poi La Pen in Francia. Ma non era un fenomeno isolato. E seppur per ora non è andata bene alla Le Pen, è andata bene ad altri politici che governano in tutta Europa con idee e ideali che fanno paura. Qui non si parla solo di immigrazione, intendiamoci. Personalmente ritengo che le regole siano necessarie e che non possa esistere un’immigrazione incontrollata. Il pensiero fascista è un concetto che entra nel vivo della libertà delle persone, a partire dai pensieri più intimi e personali. Quando sento inneggiare a un ritorno alla famiglia con l’obbligo di portare a termine una maternità perché l’obbiettivo è procreare, io inizio ad avere paura. Paura, all’inizio. E rabbia immediatamente dopo. Quando al dose viene rincarata con il negare le coppie di fatto e discriminazione di chi è diverso da ciò che questi signori ritengono “normale”, inizio a scrivere. Questo “scrivere” viene catalogato dagli “intellettuali” di destra come una chiara manifestazione di partecipazione a quel partito o a quell’altro. Uno stupido tentativo di catalogare le persone, così che sia più facile demolirle. “Allora sei comunista”, dicono “Sei Piddiota”, allora. Questo è il livello. E no, cari miei, io sono italiano, amante della storia e della letteratura e, ascoltate bene, non ho alcuna tessera politica in tasca. Questo fa di me un libero pensatore, una persona che si pone domande e cerca le risposte. La polemica che vedo crescere negli ultimi giorni riguarda il romanzo di Michela Murgia e il suo celebre “fascistometro”. Cosa volete che dire magnifica. Magnifica operazione commerciale. Punto. La mia considerazione finisce qui. Quell’elenco per me non è null’altro se non una serie di cialtronate. Detto questo, vorrei chiedere agli “intellettuali” di destra se vedere sfilate di fascisti, nazisti e teste rasate che rivendicano posti di potere e minacciano pulizie ed epurazioni rappresentano il loro ideale di libertà di pensiero. Forza, avanti con le risposte.

Dalla parte giusta

Pubblicato il Pubblicato in Articoli, Attualità, Pensieri, Poesie

Abbiamo costruito un mondo,di barriere.

Le peggiori sono dentro di noi.

Parliamo di libertà,

dalle sbarre dell’ipocrisia.

Siamo perfetti,

davanti a specchi coperti.

Siamo alibi e difetti,

celati dietro ai nostri occhi.

Abbiamo creato la paura,

perché intimorire è la migliore arma di difesa.

Abbiamo costruito un mondo,

di cancelli.

Senza nomi.

Senza chiavi.

E forse non esiste,

la parte giusta di un cancello.

  

Dove avevo gli occhi

Pubblicato il Pubblicato in Pensieri, Poesie

Dove avevo gli occhi,
al margine esterno della terra.
Dove il sale li brucia.
Il marchio a fuoco,
il gioco sbagliato.
Siamo esseri umani.
Demoni sporchi di santità.
Dei che non ce l’hanno fatta.
Dove avevo gli occhi,
cancellati dal tempo.
Battuto, perché diventasse musica
Sconosciuto, buttato.
Senza nome.
Chiudo la serranda del negozio,
per oggi ho sorriso troppo.
Cerco il mio volto,
tra le vetrine spente,
di una città pronta per l’inverno.
I poeti a quest’ora dormono.
Dove avevo gli occhi,
persi, disillusi, stanchi.
O semplicemente chiusi.

Photo by Unsplash
Text by Daniele Mosca

Ogni giorno ti cambia

Pubblicato il Pubblicato in Pensieri, Poesie

Ogni giorno ti cambia,
ti regala una luce nuova.
Paure e speranze,
dubbi e certezze.
Ogni giorno ti avvicina,
al giorno in cui la vedrai.
Un sogno che diventa realtà.
Un pianto che sa di vita.
Un mondo intero,
che inizia a girare.
Sempre più forte.
Ogni giorno ti rende più bella,
l’attesa che non è aspettare,
ma crescere.
Ogni giorno ti cambia,
e mi regala un’altra luce.
Un’attesa che vibra nell’aria.
Come quando aspetti un treno.
E sai che ti porterà lontano.

Photo by Unsplash
Text by Daniele Mosca

Fumo e cemento

Pubblicato il Pubblicato in Articoli, Attualità, Pensieri, Poesie

Fumo e cemento,

il respiro che manca.

La rabbia, la sento.

Quello che non uccide, stanca.

C’erano degli alberi,

un sole con cui scaldarsi.

C’era un fiume,

Oggi un centro commerciale.

Fumo e cemento,

rifiuti che bruciano.

Come brutti pensieri.

Trattengo le lacrime a stento,

a mio figlio avrei voluto lasciare un mondo migliore.

E io non ho saputo fare di più.

Non riesco a perdonarla,la pioggia.

Non riesco a perdonarlo,l’uomo.

Quando mi portano via ogni cosa.

Compresa la speranza,

trascinata via da un fiume in piena.

Fumo e cemento,

tutto ciò che sappiamo respirare.

Rassegnati, disillusi,

ci trasciniamo in un corteo.

Sembrano ribelli,

sono come quelli che mi hanno illuso

Photo by Unsplash

Text by Daniele Mosca

Il retrogusto del veleno

Pubblicato il Pubblicato in Pensieri, Poesie

Il retrogusto del veleno.
Sul palato.
Un giorno sbagliato.
Siamo l’essenza impura.
Dura anche tutta la vita,
quel senso di smarrimento.
Come dentro a un labirinto.
Dura, la risposta che non riusciamo a dare.
Il sale sulla ferita.
La vita che ti sfida.
Gli occhi di un bambino,
che di te si fida.
Il retrogusto del veleno,
lascia l’amaro.
Un sapore che non si dimentica.
Ma anche dagli occhi lucidi,
la voce rotta dal pianto,
la confusione,
può nascere qualcosa.
Come quei fiori dimenticati,
nati ai bordi delle strade.
Che non abbassano la testa,
nemmeno se sporchi di fuliggine.

Photo by: unplash
Text by Daniele Mosca