Quella gran voglia

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Avevo bevuto troppo. Guardavo il mondo che correva troppo veloce, da un finestrino anonimo, di un’auto che nemmeno conoscevo. I pensieri volavano da un lato all’altro della mia testa, che mi faceva sempre più male. La notte era giovane, o forse ormai troppo vecchia. Una giostra, una notte, una terra, una luna. Una sola stella, in bella mostra ai bordi della statale. Quanto era lontana la storia che volevo riscrivere. Sentivo la nausea salire, fino ad arrivare all’anima. Volti che si sovrappongono, nella frazione di un solo istante, sui fotogrammi di una pellicola che non ricordi. Avevo bevuto troppo. I miei occhi incollati agli occhi riflessi sul finestrino. Senza perderne le tracce. Tutto era fermo. Le mie mani ancora strette sul volante. E poi, quella gran voglia di vomitare.

#testi

Oltre lo specchio 

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E tu, raccontamelo. Quando le labbra si mordono, a un passo da una stazione. Le luci, calano. E non hai voglia di mangiare. Quando tremano gli occhi. E senti i giorni correre. Veloci. Troppo, veloci. Tremano le pareti, il soffitto, un lampadario. Appesi alle speranze tradite dal tempo. E tu, scrivilo. Che la disillusione è una malattia. Che la cura, é guardare oltre lo specchio. Le vetrate, a celare un treno che parte. E le labbra, che si mordono.

Da un romanzo che non esiste

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Lei chiuse gli occhi. Lui, non aveva più paura. Le scritte sul muro raccontavano un’altra storia. Il cielo restava in silenzio. Le parole, sospese a un filo invisibile. Lei sfiorò la sua mano. La musica era troppo forte e non riusciva a sentirlo. E così, svanirono. Il filo si spezzò. E lei riaprí gli occhi. E lui non c’era più. Guardò il muro e di sfuggita riuscì a leggere quell’unica parola, scrostata dal tempo. Si alzò , incamminandosi verso il mare. Mentre iniziava a piovere. Una parola, una soltanto. Domani.
Da un romanzo che non esiste.

Tra una settimana 

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Tra una settimana saremo al #SalTo30 per presentare #lequazione. Una grande emozione poterlo fare nel Tempio dei libri. Questo é stato un periodo per me difficile per quanto riguarda la narrativa, lo avrete sicuramente letto. Tuttavia penso che la serietà alla lunga paghi. Per questo credo sempre di più in questo progetto e questa presentazione sarà l’occasione per svelare qualcosa anche sul progetto che nascerà in autunno.

In quel preciso istante

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​Chissà se un giorno le voci saranno così forti, dal trattenerla, una lacrima. Si disse, mentre non riusciva a staccare lo sguardo da quel paesaggio, da quella luce che sembrava parlare. Ogni passo sarebbe stato difficile, ma non per questo avrebbe smesso di correre. Ogni muscolo, teso al raggiungimento del traguardo. E forse in quel preciso istante se ne rese conto, quella che aveva sempre combattuto non era mai stata la sua avversaria, ma la più fedele alleata. Le luci erano ormai quasi scomparse. L’ultimo bagliore, poco prima della notte. Chiuse la porta di casa, ma non riuscì a guardarsi allo specchio quando accadde. Quella goccia scivoló in terra, silenziosa. Una tregua, una paura, un attimo sospeso tra la notte e l’alba, tra la quiete e la tempesta. Tra la vittoria e la sconfitta. Sentiva le voci nel soggiorno. Andò in bagno per sciacquare il viso. Aveva perso per la prima volta. L’emozione aveva vinto. Poi venne travolto da una voce fortissima.

Finalmente sei tornato, papà.

Benzina

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Lo sa di avere due anime. E una è più sporca dell’altra. Osserva quel che resta del mare, inghiottito da una notte che puzza di benzina. Scalcia la lattina e per un attimo ripensa a quando nel farlo aveva immaginato di diventare un grande calciatore. Cosa resta dei sogni, avrebbe pensato, se solo non avesse alcuna voglia di farlo. Aveva bisogno di una birra. E forse di tornare a casa. Il cellulare suona. Uno squillo soltanto. È il segnale che aspettava. Quello che avrebbe cambiato tutta la sua vita.