Occhio per occhio, l’occhio nero.

Pubblicato il Pubblicato in Articoli, Attualità, Pensieri

La violenza domestica non inizia mai con pugno. Nasce e si sviluppa dai toni di voce e si concretizza con una minaccia silenziosa. Continua. Fa leva sulle esigenze economiche. Sembra invisibile, ma scava nelle ombre, fino ad arrivare alla dignità. Occhio per occhio, l’occhio nero. Le armi sono poche, spesso inesistenti, alcune scorrono sul filo leggero dell’inchiostro.

Quando si parla di bullismo

Pubblicato il Pubblicato in Attualità, Pensieri

Quando si parla di bullismo, bisognerebbe farlo con tatto e discrezione, per un motivo molto semplice: quasi tutti, in un modo o in un altro, lo abbiamo subito. I tempi sono cambiati, diventando violenti e sempre più imprevedibili. Diventa sempre più difficile dire ai ragazzini cosa fare, come farlo e soprattutto perché. Ed é così perché una volta gli equilibri erano diversi, ci si limitava alla scazzottata, agli insulti. Tutto ciò rimaneva confinato in un luogo lontano dalla propria famiglia, perché era una forma intima di autodeterminazione. Però, tra vittime ci si aiutava. Oggi il mondo sembra più subdolo, anche solo per l’avvento della tecnologia che ci annienta ogni giorno di più. Imparare o insegnare come convivere con la cattiveria, con le serpi, con l’impossibilità di reagire rappresenta un’impresa titanica per i genitori di oggi. Tutto cambia troppo velocemente, ma una cosa è certa: non sembra più il tempo di lasciare che un ragazzino rimanga isolato nella sua autodeterminazione, perché potrebbe non avere la forza necessaria per reagire. Quando si parla di bullismo, bisognerebbe farlo con tatto e discrezione. Per un semplice motivo: quasi tutti, anche inconsapevolmente, siamo stati il bullo di qualcuno. O potremmo diventarlo.

Blogger senza Rolex e regole

Pubblicato il Pubblicato in Attualità, Pensieri, Recensioni

​Leggo da un po’ di tempo post acidi contro il disco di J-Ax e Fedez. Ora partiamo dal presupposto che non ho alcun interesse a parlarne bene, tuttavia credo si stia parlando senza sapere. È vero, sono entrambi molto seguiti dai più giovani, ma ignoriamo che intere generazioni sono cresciute a pane e Articolo 31 e posso assicurare che non tutti sono diventati delinquenti. Inoltre posso affermare, tenuto conto che scrivo da dieci anni e più recensioni musicali, che i testi scritti fino a ora dai due artisti non sono affatto merda come leggo sui social, Assenzio per esempio è un brano molto intenso e introspettivo, Vorrei ma non posto è una canzone ironica e surreale, ma purtroppo fin troppo vera e costruita musicalmente con uno stile moderno e accattivante. Questo per dire che prima di sentenziare bisognerebbe imparare ad ascoltare e non a giudicare per partito preso. Ma proprio perché voglio darvi ascolto sono andato ad analizzare Fedez, che ammetto di conoscere meno. Bene, nulla che somigli a un linguaggio da gangster come dichiara tizio dal suo blog, ma anzi brani come Tutto il contrario mettono in luce un punto di vista dissacrante, forse politicamente scorretto, ma che dichiara, come lo stesso titolo evidenzia, esattamente il contrario delle cose negative elencate. L’unico vero dissing é Veleno per topic, ma ho ascoltato di peggio. Insomma, non mi sembra che Jax e Fedez rovinino proprio nessun ragazzino, forse lo fa il pressapochismo e la necessità di fare like sparando a zero su tutto.

Come un pianista

Pubblicato il Pubblicato in Attualità, Pensieri, Poesie

Come un pianista, disegnerei traiettorie in bilico tra cielo e terra, tra il senso e la guerra. Ma le mie dita non riescono a sfiorare i tasti, su questi tempi imperfetti. Un proiettile, non è una parola. E una parola, non è sempre la storia. Il sangue non può avere colore diverso, quando il sipario si chiude. Restano gli applausi, o un assordante silenzio.

L’iceberg

Pubblicato il Pubblicato in Attualità, Pensieri

​New York mi colpì per la miscela di volti e culture tanto diverse che vivevano gomito a gomito ogni giorno, ma non potevo ignorare che agli angoli delle strade e nelle zone più periferiche ci fosse un mondo in cui le luci della metropoli non arrivavano. Emarginazione, povertà, paura. Queste pagine per molti anni sono rimaste nascoste, mostrando un paese moderno e libero. Forse Trump rappresenta solo la punta dell’iceberg di un malessere di un paese che non è mai cambiato davvero dai tempi delle discriminazioni razziali e dei soprusi. 

Dignità

Pubblicato il Pubblicato in Attualità, Pensieri, Poesie

​In viaggio, con poche certezze tra le mani. Quel che resta della dignità. Una fetta di speranza, da usare con prudenza e solo nei casi di estrema necessità. Il mare sa essere crudele, mai quanto gli uomini. Lungo la strada si perde tutto. E si fa in fretta a cambiare. Vorrei non dimenticare gli occhi che avevo, perché oltre il deserto c’è qualcosa di più grande. Qualcuno prega, qualcuno piega in silenzio un foglio di carta, come per cancellare per un attimo la propria identità. Ma la vita è più forte, a volte più del mare. Sa essere feroce, anche nella sua ingiustizia. Chissà se un giorno questo viaggio finirà e potrò di nuovo incontrare i miei occhi, persi. Se potrò ancora guardarli. E restituire loro quel che resta della dignità.

La distorsione

Pubblicato il Pubblicato in Articoli, Attualità, Pensieri

C’è una forma di teatralità anche nella reiterazione degli errori, una distorsione degli eventi. Come se in questi tempi di pensieri così veloci da diventare inafferrabili, ci fosse una lente invisibile, incapace di mettere a ferro e fuoco le vere ragioni di una tale fragilità culturale. Questa é un’epoca di eccessi, di paure esorcizzate da paure ancora più grandi, in cui non sembra esserci più nulla da difendere, se non un confine che esiste solo e soltanto nella nostra mente. Ci han cresciuti dicendo che siamo tutti uguali, ma che é meglio avere paura di chi é diverso. E sembrano così labili i castelli creati per rinnegarlo. Sui nostri libri di storia il male é stato colorato con sfumature tenui, così dal renderlo meno spaventoso. Così non riusciamo ad ammetterlo che l’estremizzazione della cultura del diverso sia davvero spaventosa, perché impone nuovi paletti e non consente di capire fino in fondo che la differenza può diventare un valore aggiunto. E questo, una cinquantina di anni fa, lo sapevano i tedeschi e gli italiani, così hanno sfruttato le abilità e le capacità di un popolo, fino a quando hanno deciso che non serviva più, che doveva essere annientato per una ragione più grande. Per una cultura superiore. C’è una forma di teatralità nella reiterazione degli errori. La distorsione degli eventi fa sentire tutti così, culturalmente superiori.

La polvere

Pubblicato il Pubblicato in Attualità, Pensieri

​Il giorno della memoria, una memoria consumata, rovinata dalle strade tortuose, dalle verità create ad arte. Dalle lacrime mai versate, la cenere, la polvere e quel male che non vuole mai svanire davvero. Il filo spinato non ci lascia uscire. Siamo anime dannate, condannate a dimenticare. Un numero, mai più un nome. Storie, le stesse, a ripetersi e ingannarsi. E noi, distratti, a far finta di vivere.

Io non ci riuscirei

Pubblicato il Pubblicato in Attualità, Pensieri

​Come mi sentirei, se avessi oltrepassato il mare, con occhi che hanno visto troppo. Se avessi assaporato il sangue e il gusto amaro della morte, camminato a piedi nudi sulle braci di un deserto, le pietre dei sentieri di montagna, i rovi taglienti. Calpestato la neve e mangiato la paura, perché i miei figli non morissero della mia stessa fame. 

Come mi sentirei se a sbranarmi fossero occhi famelici, ignari, lontani, dietro le sbarre di una vita che non mi spetta. Occhi che mi cacciano via, come un insetto inopportuno. Saprei spiegare ai miei figli il perdono? No, non saprei farlo, io non ci riuscirei.

A proposito di Brexit

Pubblicato il Pubblicato in Attualità, Pensieri

Credo che l’analogia tra “il popolo” che acclamava Hitler e quello che ha votato per il #Brexit sia in qualche modo storicamente scorretta. Se in quel caso il regime si era adoperato per portare il consenso verso una soluzione drastica, in questo caso é avvenuto l’esatto opposto. Si é puntato politicamente su una realtà più unita e controllabile, ma il malessere culturale, lo stesso male oscurantista del periodo compreso tra la fine della prima guerra mondiale e l’inizio della seconda, ha optato per una scelta diversa. E questa va rispettata. Leggo prese di posizione contro questa o quella fascia di età e sulla rispettiva legittimazione a esprimere un voto, ma nessuno che si ponga il problema del vero punto dolente: dove nasce l’oscurantismo? Chi lo crea? Andremmo nel campo del complottismo se non fosse che le prove dei dissapori tra Inghilterra e il resto d’Europa siano diventate quasi di dominio pubblico. Non si trascurino gli ultimi eventi di carattere storico, come il peso politico di Putin e la rispettiva presa di posizione in una guerra in cui viene supportato il suo sanguinario amico Assad. Lo scenario é complesso, troppo per i commentantori da Europei di Calcio. Nessuno sa bene la genesi di questa scelta, onestamente credo poco che “il popolo” abbia scelto. Tutti sanno del sentimento anti europeistico che imperversa in Europa. Ci si poteva attendere un esito verso il Brexit. La differenza tra “il popolo” che acclamava Hitler e quello di oggi passa attraverso un bombardamento di informazioni che oggi ci fa sentire consapevoli. Anche quando non lo siamo affatto. Molti confondono le cose, dimenticano che l’Inghilterra non fa patte della zona Euro. Fa parte dell’UE a livello politico, semmai. Quindi ne condiziona l’economia pur non subendone ripercussioni dirette in termini di cambio di moneta. Un bel problema. Non trascurerei nello scenario anche l’incertezza dello scenario politico degli Stati Uniti, molto legata alla politica inglese. Tutto ruota attorno al tema della tanto citata “sovranità” degli stati. Pochi ricordano che molte guerre sono nate a causa di questo concetto. In Europa soprattutto. Proprio per mitigate le tensioni e creare collaborazione e mutua alleanza nacque l’Ue. Per questo andrebbe difesa. Fidatevi, in guerra non stareste meglio. E quei ragazzotti di colore che ora non volete accogliere, sareste proprio voi. Saremmo tutti quanti noi. In quest’ottica credo che questo voto sia un segnale importante. Un segnale alla Merkel e al suo stuolo di pupazzetti. Questo é il vero tema. O l’Europa cambia davvero, oppure il problema potrebbe diventare insormontabile. É la storia a raccontarlo, quando il popolo si schiera é perché qualcuno ha già scelto cosa deve pensare. Con che arma? L’oscurantismo.