Liberi, Liberi.
Come potrebbe una compagine politica nata dalle ceneri di un movimento distrutto dalla storia festeggiarne oggi la sua fine? Si tratta effettivamente un paradosso. Forse, tuttavia, l’errore sta nel considerare la Resistenza al Regime Nazifascista come un movimento speculare e comunque assimilabile a un altro colore politico. Della Resistenza han fatto parte diversi personaggi legati alle più svariate idee politiche, questo perché si è trattato di una reazione a quel particolare fenomeno. Un fenomeno che ha visto il nostro paese complice dei più efferati obrobri della storia. Non è una questione politica, si tratta di onorare la Liberazione da un fenomeno che era è ed é stato imperdonabile. Di fronte a quegli eventi, anche una compagine politica nata dalle ceneri dovrebbe festeggiarlo, perché, facendolo, riuscirebbe a comprendere che si è trattato di un errore della storia. Eh, no, non si tratta di una storia passata, ormai lontana da noi, è un monito per tutti, perché si possa essere grati di essere liberi. Liberi anche di far parte di ogni movimento. Liberi di poter esprimere ogni pensiero. Liberi di potersi dichiarare anche contro una festa, che, in fondo, ci dovrebbe unire tutti dietro il concetto di Resistenza.