C’era un colore strano, tra i riflessi di un mare distratto. Stelle in avaria, senza piú una storia da raccontare. Aveva sofferto troppo e il peso di quei ricordi non andava via con la notte. Ogni notte restava sveglia per ore, fissando un soffitto che non avrebbe assolto i suoi pensieri. Aveva creduto nei sogni, nelle illusioni, nelle fottute convinzioni di un mondo perfetto. E ora quello spettacolo non lo proiettavano più in nessuna sala. I suoi genitori si erano rassegnati che la sua figlia preferita non fosse più quella che consideravano perfetta. I sentimenti sporcano. Amerai ancora, le dicevano. Ma il tempo era passato e i sensi di colpa, sembravano sempre più una sentenza.
Nemmeno i colori di un autunno immenente, rendevano giustizia a quelle sensazioni. Si era rotto qualcosa, da qualche parte, come tra gli ingranaggi di un vecchio orologio.
Lei aveva bisogno di colore, della brezza del mare e di un sorriso nuovo da indossare.