Recensione album “All you can eat” dei Rimozione Koatta
La musica ha tante sfumature, dimensioni e punti di vista. In questo viaggio entreremo nel mondo Ska e lo faremo parlando del disco “All you can eat” dei Rimozione Koatta. L’album inizia con il brano “Radio libera”, un inno alla libertà di programmazione delle radio, e alla musica senza più confini né limiti. Questa canzone racconta la voglia di libertà di trasmettere emozioni e sogni di libertà reale. “Italian Ska” è un pezzo dal un suono esplosivo e una melodia che trascina. Un testo con forte vocazione sociale, ricco di spunti interessanti. Un punto di vista duro, ma necessario. “Guardi e ladri” è coinvolgente, scandita da parole amare, nel gioco di fuggire e rincorrere, del crescere e capire. Richiami a fatti di cronaca, alle proteste dei manifestanti e alle cariche delle forze dell’ordine. “Old Rudeboy” è un brano che tratta un tema più semplice, con un ritmo ballato che strizza l’occhio al rock. “Fine settimana” e “La scossa” hanno suoni che impattano, con ritornelli che entrano nella testa e fanno venire voglia di ballare. “La mia stella” è una canzone, una città, una passione. “La tua identità” è un urlo contro chi dimentica se stesso per somigliare ad artisti già noti. Una musica a specchio che finisce per uccidere l’anima di chi suona. Il brano “More sax” corre sui fili delle note con un’evoluzione di suoni e fiati. “Mi riprendo tutto” racconta la vita di un musicista, l’attesa di vivere il palco. “All you can eat” è un bel disco, pieno di energia, di determinazione e contenuti sociali importanti, doti importanti molto importanti per trasmettere messaggi forti agli ascoltatori.