Recensione album “Minor offender” di Michéle Raffaele”

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Un sound raffinato ed elegante è ciò che emerge ascoltando il primo Ep “Minor offender” di Michéle Raffaele. Canzoni senza tempo, costruite per vivere di una intensa luce propria. “Lady maybe” è un brano soffice, che trasuda jazz. La voce di Michéle è affascinante e la musica del pianoforte ipnotizza. “Remember me next Sunday” sembra raccontare di uno sguardo perso, di una strada deserta, dove gli occhi degli altri si perdono. E’ polvere, e paradiso. Come note distribuite sul selciato, come sogni fermi in una stazione abbandonata. E’ un treno che non c’è. “Minor offender” è una canzone che porta con sé l’eco di una musica lontana, l’aria diventa rovente. Una musica pronta a entrare in scena, una lenta attesa, ma inesorabile come le note che rompono il silenzio e oltrepassano il sipario. “Superior” è leggera, sembra librarsi in volo con la forza e la potenza di una musica e di una voce che incantano, creando un effetto melodioso. In “Montreal…le reviendrai”, nell’eleganza del suono che riempie ogni cosa, Michèle parla di un ritorno a casa, sospirato quanto amaro, desiderato quanto sfuggente. Una punta di immenso si avvicina a passi lenti tra le note. Questo disco è un’opera importante, si percepisce il lavoro che c’è alle spalle e la bravura, nonché la tecnica che sostiene questi brani e l’impronta jazz che arricchisce il tutto. Ottima tecnica vocale ed esecuzione perfette al pianoforte rendono ogni singola canzone eterea. Canzoni da ascoltare e riascoltare. Bellissime.

Recensione album “Milioni” di Matteo E. Basta

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Il disco “Milioni” di Matteo E. Basta racchiude pezzi eleganti e ben suonati. Il pezzo che dà il titolo all’album ha un sound dinamico, con una bella melodia e un impatto corposo, che rendono questa canzone gustosa, grazie anche al ritornello coinvolgente. Ottime le chitarre suonate nel pezzo. “That’s the way it is” è una ballata ritmica, raffinata e con un respiro internazionale, in equilibrio con la tradizione della musicalità italiana. Un buon compromesso. Il brano “Lacrime” colpisce per il tocco prezioso sulle corde delle chitarre, che rendono il suono intenso e profondo. Una ballata con un sapore antico e contemporaneo nello stesso istante.  “Lonely war song” è una canzone con un ritmo e melodia che coinvolgono. Un soffio di vento lieve, appassionato. In “To be lonely” sembra di ascoltare un passo leggero, poi un altro. Parole e suoni che esorcizzano l’amaro di un instante, e lo fanno con una melodia decisa e determinata. Una bella canzone. “Teardrop” è un brano dei Massive Attack, reinterpretata con arrangiamento accattivante, semplice e corposo. I suoni delle canzoni di Matteo E. Basta sono caratterizzati dal sound curato delle chitarre, si sente la passione per la musica in tutte le canzoni e si percepisce la voglia di creare canzoni aperte a un pubblico che ama la musica, pur mantenendo originalità e occhio alla musicalità cantautoriale italiana. Un ottimo risultato, e si intuiscono anche grandi margini di miglioramento per il futuro. Un disco da ascoltare, un ottimo artista.

Recensione album “Ritratto” di Andy Micarelli

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L’album “Ritratti” Di Andy Micarelli contiene canzoni d’amore ricche di storie e momenti. Il brano “Un sentiero” è orecchiabile, anche grazie alla melodia semplice. “Carolina” è un brano che racconta una storia amara. Una terra, bagnata di lacrime. La metrica in alcuni passaggi è migliorabile. “Il cielo e la vita” è una ballata intrigante e poetica, musicalmente attraente. “Le nostra città” è una canzone con una buona l’idea di fondo e una attraente musicalità generale, ma anche in questo caso la metrica in molti passaggi non funziona e finisce per rovinare l’impatto finale del pezzo. Il master finale non permette una buona percezione dei suoni della batteria, che manca di bassi. “Il tuo ritratto” è una ballata d’amore, piena di passione e sentimento. “Il tram” è una storia, un’immagine. Vite parallele, stessi percorsi. La voglia di andar via. “Gina” parla di una storia di vita, una storia che lascia poco scampo all’amore vero. Quel che resta è un po’ d’amarezza, “è così”, dicono. E forse, è vero. “N’anema in pena” è una ballata lenta, piena di poesia e di sentimenti. Un duetto, bellissima la voce di Laura di Pancrazio.

Recensione album “Il mio canto è questo rock” di Elya

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L’album “Il mio canto è questo rock” di Elya è figlio di una musicalità cara agli italiani, si tratta di un pop melodico, ricco di immagini e parole sentimentali. Il pezzo che da il titolo all’album è un pop rock con melodia semplice e  orecchiabile. La voce ricorda classici della musica italiana (quelli non troppo rock). “La luna ora lo sa” è una ballata rock, molto sentimentale, purtroppo il testo appare poco originale. Anche “Ci sei tu” è una ballad con sapore lontano di rock, una storia d’amore, tra malinconia e amari ricordi. “Incanata” è una canzone lenta e appassionata, con venature dialettali che si sciolgono bene con la tipologia di canzone. Bella l’idea della componente dialettale. “Capita anche a te” racconta dei momenti di fragilità, in una città che schiaccia, quando qualcosa dentro manca, un amore lontano, celato nei ricordi. L’album in generale non convince, manca di originalità nei testi e nelle melodie, nel complesso le canzoni si lasciano ascoltare e sono orecchiabili.

Recensione album “Il secchio e il mare” di Pico Rama

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L’album “Il secchio e il mare” di Pico Rama è un viaggio complesso e intenso, profondo nel livello testuale e originale per quanto riguarda la costruzione musicale, tra pop, hip-hop e aperture alla storia, non solo musicale. Il primo brano “Cani bionici (Technotitlan)” possiede un sound elettronico e un testo con vocazione sociale, che non nasconda una vena di cinismo. “Alla corte del pazzo” è una canzone con forti richiami al pop italiano più classico, quello cantautoriale, su una struttura musicale che viaggia tra elettro-pop e trip-pop. Una miscela intelligente e dinamica. “Manitù” si muove su un pop che strizza l’occhio all’Hip Hop. Anche questo pezzo possiede un testo criptico, ma con tanti spunti di riflessione. Suono elegante, melodico e orecchiabile. “L’amaca” è un pezzo che intreccia parole, rime e una vena hip hop che rende la canzone attraente. “Modo nuovo” è una ballata moderna, con parole in circoli viziosi e richiami alla musica pop più tradizionale, in una miscela intrigante che si fa ascoltare. “Thor e Fatima” è un pezzo con caratteristiche pop elettronico, con una melodia costruita per piacere. Un testo che è favola e frutto di viaggi mentali. “Il secchio e il mare” possiede un suono elettro-Hip-Hop con testo graffiante e musica che ammalia, un girotondo coinvolgente e affascinante. Anche nel brano “Rosa quantica” la musica pop si sposa con la poesia elettronica e la melodia più coinvolgente, che entra nella testa. “Dopo il patto rise” ha un testo che è un gioco tra storia e attualità, una costruzione complessa e intrisa di originalità. Ricorda lo stile portato al successo da Caparezza. Il pezzo che chiude il disco è “Libero caotico” un’originale divagazione poetico-musicale. L’album di Pico Rama è un prodotto interessante, radiofonico e intenso. Miscela bene musicalità originale e testi complessi, un equilibrio che regala pezzi interessanti e ricchi di sfumature musicali di varie tipologie. E’ un disco che si fa ascoltare con piacere.

Recensione album “Rockmatic” dei Palkoscenico

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L’album “Rockmatic” dei Palkoscenico dei contiene anime diverse, la più prevalente è forse quella reagge, ma che si incastra bene con le diverse sonorità del disco. “Almeno una volta” ha un sound leggero, scorribande tra le ipocrisie degli uomini e sul destino. “Seguimi” possiede un ritornello che incanta, con suoni che avvolgono. “Try”  è un pezzo che si confonde tra radici reagge e pop, creando un suono accattivante. “Sometimes” è un pezzo il cui sound con ritmo reagge trascina la melodia creando suoni che si lasciano ascoltare. “Destination” è una ballata reagge, aperta e affascinante. “O suono de culture” racconta la cultura in levare, con un dialetto per graffiare. “Mi piace” è un brano che viaggia tra rock e reagge in una combinazione perfetta, e soprattutto con un equilibrio puntuale. “Energia” parla di un punto di vista su una società strana, stranita e disincantata. “Canzone semplice” possiede un ritmo semplice, è un ballo, di emozioni. Il pezzo “Brucia” è il suono di una notte, il suono della notte. Brividi che si lasciano andare, che esplodono, in un ritmo senza limiti. Il disco proposto dai Rockmatic conquista grazie alle diversità di suoni che costruiscono immagini musicali importanti, e pezzi che sanno coinvolgere. L’anima è reagge, ma la musica è a trecentosessanta gradi, suona, con un ritmo incalzante. Coinvolgente.

Recensione album “Il Pre-Fagiolismo” di Marrone quando fugge

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Il disco “Il Pre-Fagiolismo” di Marrone Quando Fugge è particolare, ricco di poesia e istantanee di vita. Una carrellata di personaggi e sensazioni. Il primo brano del disco è “Miseria stabile, Ricchezza mobile” ed è come un colpo di vento, un colpo di poesia, struggente e intensa. Profonda e riflessiva. “Meno di te” è una canzone con un ritmo intrigante e suoni della musica popolare, melodia semplice e pulita, un testo che viaggia tra le contraddizioni di una donna, tra i meccanismi perversi di un uomo. E’ uno specchio della mente, che mente. Il pezzo che regala il titolo all’intero album, “Il pre-fagiolismo”, è poetico e costruito su una bella melodia, parla di luoghi leggeri, pensieri recisi in amori e passioni, contraddizioni in carta filigrana, luoghi che possono trascinare in fondo. “Cenere e Whisky” è una serie di immagini, istantanee. Un racconto a suon di poesia. Brividi. “Modestino Lo spaccone” ha un sound popolare, spaccati di vita e ritmo delle borgate. “Fango” è una ballata sporca di sentimenti, d’amore e delle trame. “Questione di loquacità” possiede un’ottima atmosfera. Musica e folklore, immagini particolari di persone, storie. “La discarica di immagini” è un mercato di personaggi, di sensazioni che si sposano con le melodie raccolte di un folk-jazz attraente ed elegante. “Un principio di Alzhaimer” è un brano con testo criptico e poetico, una melodia che avvolge. Una bella canzone. L’album “Il Pre-Fagiolismo” contiene brani emozionanti, fini ed eleganti, con poesia e momenti di ritmo più intenso. Il risultato è un bel disco con tante sfumature e spunti di riflessioni. Si sentono le radici di un folk popolare, mischiato a un pop più contemporaneo. Dosaggi perfetti e un’ottima musicalità. Consigliato.

Recensione album “Logica Egoistica” di Sabù e la vigilia

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La musica proposta da “Sabù e la viligia” è una miscela di testi complessi e psicologici  e musicalità pop-rock semplice e senza troppi fronzoli, con melodie orecchiabili. L’album inizia con un intro che è un biglietto da visita: “La perfetta imperfezione”, rispecchia la volontà di profondità e intensità. Il brano  che regala il titolo all’album, “Logica Egoistica”, ha un testo che analizza le contraddizioni dell’uomo e che ne studia l’anima. Entra nel vivo dei meccanismi ancestrali della mente. La psicologia è tema ricorrente anche nel testo del pezzo “Deviato”, che esprime contrasti, pensieri che si sporcano, specchi delle ipocrisie e di realtà condizionate, e in vendita per poco. Ballata più soffice è “Ci deve essere”, con una melodia semplice e leggera (ma forse già sentita) e suono aperto. Riflessioni sui sogni, sulle speranze. Su quel che si vuole davvero. “E’ un attimo” è anch’essa una ballata con una buona musicalità. Il tema è l’amore, il testo è fragile, ma si fa ascoltare. “L’essenza” è un brano la cui melodia non si discosta troppo da quello dei brani precedenti. Testo che si impone di essere misterioso, la linea melodica è lineare, pecca di mancanza di sfumature. “Dove sarà” racconta della ricerca di una felicità, persa nel fumo dei locali, quando la notte arriva. Avida. Specchio di una società autodistruttiva. La canzone “Trinacria Evolution” possiede un testo volto al sociale, poco criptico, racconta l’introspezione e lo sguardo amaro verso l’orizzonte. Vendere voti, comprarsi l’anima. Un’anima. “Oltre il dolore” è sangue, un dolore leggero, che entra senza bussare. Una verità che brucia dentro, oltre il dolore, oltre le note di questa canzone. “Lontano” è un luogo di colori e sfumature, immagini in un dipinto, raggi di luce, e pensieri, oscuri, che tagliano l’aria. Disegnando traiettorie. L’album di chiude con “Cosa Resta”, una ballata semplice tra ricordi, sogni e speranze. Nel complesso il disco “Logica egoistica” di Sabù e la vigilia è semplice e regala pezzi che si fanno ascoltare, mancano spunti di originalità in alcuni brani, mentre in altri si percepisce una maggior ricerca nella creazione dei testi. Tutto sommato l’equilibrio tra canzoni differenziati rende l’album gradevole e interessante.

Negli occhi

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Negli occhi,

che cerco nei riflessi

Frasi di specchi

I sogni, sempre gli stessi

A far notte,

e ogni stella che parla

Lei se ne fotte

Ma è luna, a consolarla

E il vento,

dorme, silenzioso

Un momento

In un tempo pensieroso

Abbiamo tempo

Abbiamo voglia

Eppure, scappiamo

Braccati dalle paure

Parliamo, con alibi

Che raccontano sfumature

Un giorno,

Farò pace col mare

Un giorno,

Ora ancora non riesco.

Recensione album “Camouflage” dei My Tie is evil

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L’album “Camouflage” dei My Tie is evil è una scarica di adrenalina pura. Canzoni ben studiate con sfumature particolari e affascinanti, e un sound che trascina sin dalla primo istante.  Il primo brano del disco è “For you, sucker”, una ventata di rock dinamico, orecchiabile e con arrangiamenti decisi e ben costruiti.  “Jump” è un muro di suono, un pezzo che trascina, in cui melodie e chitarre elettriche graffiano. Dentro. “Smile” è una ballata rock, che conquista sin dalla prima nota. Intensa e carica di sensazioni. “Silence Will Fall” sembra un urlo nel silenzio della note, un’esplosione improvvisa. Una detonazione dell’anima, che riesce a farsi udire, anche a chilometri di distanza. “In the Hidden Side” emana punk rock. Energia e ritmo in un pezzo che miscela pop rock, punk rock e metal. Una miscela che rappresenta un bel risultato. “Interlude” è un brano particolare rispetto ai precedenti, esprime un pop elettronico, eco di un elettro-sound che riempie l’aria e fa volare la mente verso dimensioni nuove. “This song remind me of being gullible” regala un pop rock energetico, con suoni che si imprimono nella testa e lasciano un ottimo sapore di rock. “Now that you’re leaving” è un brano più lento dei precedenti, quasi una ballata, ma dall’odore di rock che penetra sin dentro le vene. E’ un grido, una vibrazione istantanea, che lascia tracce distorte.  “The future il rolling” suona con rock più duro, che trasporta le vibrazioni dalle corde della chitarra all’ascoltatore, pur mantenendo melodia e carattere forte. “Insomnia” chiude l’album con rock particolare, aggressivo e malinconico, un rock pronto a colpire, ma che sa curarsi le ferite. “Camouflage” è un album che sa muoversi su diversi fronti, mischia aggressività e intensità, graffi e carezze, sperimenta miscele di rock differenti, ottenendo un ottimo prodotto discografico, un suono che si fa ascoltare, mai troppo duro, mai troppo indeciso. Un giusto equilibrio che rende il disco gradevole all’ascolto e ottimo per la programmazione radiofonica. Riesce a rendere aperti a tutti anche aspetti e particolarità tipiche di generi tendenzialmente più di nicchia. E direi che questo possa considerarsi un risultato molto importante. Un bel disco

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