Vittima

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Chi è timido impara nella vita a scomparire, a rendersi trasparente. E, nel farlo, inizia a diventare sempre più visibile. Vittima, a volte, della cattiveria del branco. Delle parole al veleno. Forse a scrivere si inizia proprio così, per fronteggiare la paura di svanire. Il sogno è il palco, perché da lassù ogni cosa sembra  diversa. Non si può scomparire, ma rinascere.

“Spostato di un secondo” di Marco Masini 

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L’album “Spostato di un secondo” di Marco Masini é musicalmente maturo e completo. Sin dal primo brano “Ma quale felicità” si sente un sound elettronico miscelato con suoni più tradizionali e melodie ben costruite. “Nel tempo in cui sono tenuto a restare” é un brano moderno, ritmicamente evoluto e in cui si sente l’impronta di Zibba. Come non parlare di “Spostato di un secondo” che rappresenta una musicalità moderna e allo stesso tempo legata alle radici della musica cantautoriale italiana e in particolar modo al mondo di Masini, anche in questo caso contaminato dal talento di Zibba. Di taglio più classico é “Tu non esisti”, secondo singolo dell’album. “Invece di scriverti una canzone” é una canzone moderna e sentimentalmente cinica, ma profonda. “La massima espressione d’amore” é un brano dai toni più intimi e intensi, mentre “Guardiamoci negli occhi” apre un nuovo punto di vista di fronte all’attualità e agli aspetti sociali moderni. “All’altro capo di un filo” pone il tema di un sentimento in contrasto con la vita, con i desideri e con quello che si vorrebbe essere o diventare. “Qualcosa che cercavi altrove” racconta dell’istante che non si vive al massimo, di tutte le volte che si perde ciò che potremmo vivere, rimando in attesa di qualcosa che non forse è più vicina di quanto pensiamo. Un inno positivo é anche “La vita comincia”. “Una leggera a chi sarò” è uno sguardo al futuro, a quello che saremo. O che non diventeremo mai. L’album si conclude con la cover in versione elettro-pop del brano “Signor tenente” di Giorgio Faletti. Un album importante, carico di spunti e riflessioni. Musicalmente affascinante e moderno, pur mantenendo la musicalità cara ai fan di Marco Masini. Un bel disco, consigliatissimo.

#spostatodiunsecondo

Mai come oggi

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Mai come oggi é necessario ritrovare il senso della Resistenza. E opporsi alla deriva dei Nazionalismi che imperversano ormai in tutto il mondo. Meccanismi di pensiero che uniscono fino a schiacciare ogni ideale di libertà e uguaglianza. La storia racconta ciò che è stato, la cronaca ciò che è. Resta la volontà di riflettere e di non lasciarsi condizionare da chi urla più forte, dall’uomo al comando. Cedere al fascismo è stato uno dei più grandi errori della storia italiana. Non ripetiamolo.

Credere in se stessi

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Credo che quando si crede in qualcosa, si debba andare fino in fondo. Anche quando è dura, quando senti di non farcela più e gli ostacoli che inevitabilmente compaiono sul cammino sembrano sempre più insormontabili. Quando i silenzi feriscono, molto più delle parole. Credo che sia proprio quello il momento in cui diventa più importante credere in se stessi. E ricordarsi sempre che la partita dura novanta minuti.

Il labirinto di specchi

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Quando iniziai a scrivere sul tema del male contro se stesso, pensai che sarebbe stato utile a far capire quante volte per superare un ostacolo facciamo leva sul nostro lato oscuro. Sono passati degli anni dal primo testo, tuttavia credo ancora che anche le esperienze peggiori possano diventare un bagaglio di esperienza importante. Per questo non ho mai criminalizzato la rabbia, per esempio. É uno dei principali combustibili della vita. Spinge a reagire, se usato in giuste dosi. Credo poco in quelli che professano il positivismo a tutti i costi, banalmente perché essendo innaturale, non possono che apparire falsi e costruiti. Viviamo in un labirinto di specchi, dove ognuno di noi si vede con occhi deformati. Ci curiamo di ciò che pensano gli sconosciuti perché siamo noi i primi a non conoscere il nostro vero volto.

Incomprensibili

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Attimi, frammenti, incomprensibili. Abili giochi di luce, riflessi e bolle di sapone. Ma sono bravi con le parole, con esse mentono. I sensi insensibili, ad attendere, che passi la tormenta.  Attimi, frammenti. E spaventa, la distanza che ci lega al nostro stesso viso, ma ben oltre lo specchio.

Borgo Propizio di Loredana Limone 

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Borgo Propizio è un romanzo delicato, narrato in modo particolare, in bilico tra ironia e realtà. Un non luogo popolato dalle isterie della nostra società, che si incastrano e si incagliano di fronte a quello che tutti cercano: l’amore. Punti di vista diversi e sogni, come quello di Belinda di aprire una latteria cool. Mariolina, Marietta e Ruggero sono solo alcuni dei personaggi che si alternano su quello che sembra un palcoscenico di un teatro di periferia, dove proprio lo spirito della periferia diventa il vero protagonista, così come lo sono  le voci che condizionano la storia di ognuno dei personaggi. Loredana Limone costruisce un mondo alternativo, come un’altra dimensione dove i sentimenti di attorcigliano e si mischiano alle speranze e alle frustrazioni. Emozioni comuni, in una storia affascinante , con la decisa speranza di raccontare, in fondo, la vita di tutti noi, ma in una chiave nuova. Uno stile costruito più come una fiaba che come un vero e proprio romanzo, una tecnica di narrazione semplice e diretta, una trama che non si prende sul serio e racconta di cose importanti, senza nemmeno rendersene conto. 

#borgopropizio

“L’amore addosso” di Sara Rattaro

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Nel romanzo L’amore addosso Sara Rattaro affronta un tema difficile, attuale, decisamente controverso e lo fa costruendo un gioco di specchi con i sensi di colpa. Personaggi che si rincorrono, pur continuando a scappare da se stessi. Parole amare, parole dolci, parole che tagliano a metà sentimenti, per costruirne altri, o, talvolta, per distruggerli senza la minima pietà. Ogni cosa si trasforma, dicono. Ma qualcosa sembra perdersi definitivamente e per sempre, lasciando un alone, forse un’ombra, di incompiuta. Sara utilizza uno stile diverso da quello conosciuto nei precedenti romanzi, più scarno e più intenso. Rende le frasi più dirette, con una tattica spietata mette in scena una storia difficile da raccontare, in cui si alternano ambientazioni e avvenimenti, sensazioni e colpi di scena. Una narrazione che diventa più serrata, per poi fermarsi e far riflettere con le parole, ma più che mai proprio con le immagini. L’amore viene ridotto in polvere, per diventare materiale per costruire qualcosa di diverso, forse un senso di quello che è veramente ciò che proviamo per noi stessi. Il tradimento diventa un mezzo per viaggiare attraverso le paure, i controsensi, le intese disattese, fino ad affrontare temi cari alla psicologia, come il rapporto genitore figlio, con tutte le aspettative mancate che spesso ne derivano. Sara Rattaro scava a fondo, come è solita fare, nell’animo umano, andando a cercarne il lato oscuro, per poi illuminarlo a giorno. L’amore addosso sembra raccontare qualcosa di segreto, nascosto, proibito, scabroso, ma, invece, racconta qualcosa di molto, molto, più perverso. La verità, il pensiero più vero, l’animo umano, in poche parole, chi siamo davvero.

#lamoreaddosso

L’amarezza

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A volte l’amarezza arriva, la senti arrivare all’improvviso, senza fare troppo rumore. Sotto il peso della stanchezza di aver provato per tanto tempo a giocare una partita che sapevi di non poter vincere. Come quando cammini nel fango e le gambe si bloccano. Ogni sforzo sembra inutile. La verità è che le persone cambiano, nel bene o nel male, ma cambiano. E nessuno di noi è mai pronto ad accettarlo. Oggi si fa di tutto per far parlare di sé, tranne parlare con se stessi. A volte l’amarezza arriva non perché sei stanco di giocare, ma perché la partita é truccata.