​Due parole sulla copertina del romanzo.

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L’immagine é nata da un dipinto creato dall’artista Beatrice Lavopa – Art Design – L’idea. L’immagine. e inserito nel contesto grafico dall’editore Alessio Rega. É frutto di uno studio che lega immagine e testo del romanzo. La simbologia riporta a una coppa e alla scena biblica di Mosè e del Mar Rosso. La copertina é quindi parte integrante e fondamentale dell’opera #lequazione.

La frase riportata sul retro é stata scelta in collaborazione con l’editor Bianca Cataldi.

Les Flaneurs Edizioni

Due parole sui protagonisti de #lequazione

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​Monica: geologa, ricercatrice e talmente abile con i codici da non aver nulla da invidiare a un hacker. Riservata e coraggiosa nel difendere le sue idee e le sue paure.

Simona: anche lei ricercatrice nel campo dell’idrologia, alla ricerca della sua vita, ma che non riesce ad amare niente altro più del suo lavoro. 

Davide: ex-contrabbandiere. Schivo e con un pessimo carattere. Nel cuore una donna che é fuggita via. Qualcosa in lui sta cambiando. Antichi ricordi. E un mistero, seppellito nella sua memoria.

#scoprilequazione

L’equazione

In un mondo

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​In un mondo stracolmo di parole, dovremmo imparare a guardare meglio. A capire un linguaggio che non conosciamo più: quello del silenzio. Troppo spesso siamo soli con noi stessi, convinti che così noi sia. E chissà dove andiamo a perderci, quando accade. É una guerra interiore, ci diciamo. E mentiamo. Molti cercano un dio. Altri uccidono, per un dio. Dovremmo imparare a guardare meglio. E a trasformare la rabbia, l’odio, la paura. In qualcos’altro. Guerra interiore. Nel deserto, tra l’acciaio rovente, nel sapore amaro della polvere da sparo ancora nell’aria. Accecati dal bagliore rassicurante di fuoco d’artificio. O di uno schermo. Siamo soli, quando anche l’ultimo brandello di speranza é caduto al suolo.  In un mondo stracolmo di parole, di cosa sto parlando? di guerra, amore, speranza, o sangue? Mentiamo. Dovremmo imparare da chi di quelle parole ne ha fatto tesoro. E difenderci, da chi di quelle parole vuole farne un arma. Ma spesso e volentieri é da noi che dobbiamo difenderci.