La direzione

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​Non é sempre facile. Anzi, a volte non lo é proprio. Però é importante sapere qual é la direzione, come é importante che qualcuno ogni tanto te la ricordi.

Incipit Offresi

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Devo ammettere che passare il turno di Incipit é stato emozionante, forse perché era del tutto inaspettato. Credo molto nel progetto presentato e sono molto contento di poterne riparlare anche al Circolo dei Lettori. Sicuramente la narrativa é una parte di me, così come lo é il thriller. Per me creare un romanzo di questo tipo é un’esperienza importante. Vi lascio con un’immagine tratta proprio da incipit.

In semifinale a Incipit Offresi

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​Ancora non me ne sto rendendo conto, ma fonti ben informate affermano che sarò in semifinale  a Incipit Offresi Torinese al Circolo dei lettori

Biblioteca Civica Multimediale di Settimo Torinese

#incipit

Grazie a chi ha reso possibile tutto questo. Agli organizzatori. A chi ha votato positivamente, ma soprattutto a chi come me crede nel sogno della scrittura e crede in me.

Questa stupida pagina bianca

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​Credo di non aver mai avuto la sindrome da foglio bianco, perché, in fondo, le idee non mi sono mai mancate. Ma il tempo cambia le prospettive, le sfuma. Così ho iniziato a chiedermi se quelle idee fossero davvero così giuste. Ed é successo perché vedevo intorno a me una realtà distorta. Mi sono chiesto se fossi io a sbagliare, quando per la prima volta presi un quattro su un tema da otto. E soltanto perché certe cose, diceva la professoressa democristiana, non si potevano dire. Quando la suora diceva agli altri bambini di non parlarmi perché i miei genitori erano separati. Quando il genio di turno mi diceva che non sarei mai arrivato a fare quello in cui credevo e che nella vita é più importante compiacere chi conta che portare avanti le proprie idee. Con il tempo ho iniziato a lasciare sempre più spesso i fogli bianchi, a stare zitto, fino a quando ho iniziato a sentire dentro un profondo senso di vuoto. E mi sentivo sempre più colpevole. Perché quando silenzi un’idea, sei anche tu il carnefice. Perché se non ci credi tu, non ci crederà mai nessun altro al posto tuo. E proprio quando avevo dimenticato di saper scrivere, ritrovai quel vecchio tema delle superiori. C’era quella rabbia di chi non vuole arrendersi, di chi non vuole abbassarsi alla logica del “tanto é così che va” e che se ne fotteva se avesse preso quattro, raccontava le cose per come andavano dette. A quella parte di me devo una spiegazione a tutto questo, a questa stupida pagina bianca.