Torino Sotterranea: il mistero

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I sotterranei di #Torino sono ricchi di storia, si va dal labirinto di cunicoli costruiti a difesa della città e collegati alla cittadella, sino ad arrivare agli infernotti che collegavano case private e che garantivano vie di fuga a nobili e clero negli anni dei Savoia. Molti sono diventati bunker antiatomici, altri sono semplicemente svaniti nel nulla. Quel che resta è un grande mistero, passaggi segreti, laboratori sotterranei per la creazione della pietra filosofale, nascondigli del Sacro Graal. Tutto molto affascinante. Ne #lequazione ho voluto rendere giustizia a tutto questo mondo e, perchè no, sfatare alcuni di questi miti e magari puntare un po’ di luce su altri meno conosciuti.

 

Fonte Museo Pietro Micca

La simbologia dell’immagine di copertina

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La copertina di questo romanzo è nata da dipinto creato apposta e sulla base dei contenuti della storia dall’artista Beatrice Lavopa – Art Design – L’idea. L’immagine.
Non svelo troppo per non rovinare la sorpresa a chi sceglierà di leggere #LaMacchinadelSilenzio, ma si tratta di elementi simbolici che svelano passaggi e punti fondamentali del romanzo. Sicuramente avrete riconosciuto l’occhio, chiaro riferimento alla Massoneria, una società piú o meno occulta costruita da personaggi influenti legati gli uni altri dal reciproco sostegno. A qualcun altro avrà sicuramente ricordato il Grande Fratello, spero quello di Orwell. Ebbene c’è molto in questo romanzo che ci porta a pensare di essere costantemente sorvegliati. No, nessun complottismo fine a se stesso. Si tratta di guardarci attorno e capire la realtà alla luce della storia che ci ha portati fino a qui. Ben inteso, si tratta di un thriller, quindi una storia veloce e dinamica. Ma si sa, per creare una storia di questo tipo è necessario documentarsi molto. E so che molti di voi sono appassionati, oltre che di thriller, anche dei temi che in questo romanzo vengono trattati.

La Chiesa di San Girolamo e Vitale a Reggio Emilia

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La Chiesa dei Santi Girolamo e Vitale di Reggio Emilia rappresenta un fenomeno particolare che a partire dall’anno 1300 ha visto riprodurre in diversi luoghi di Italia reliquie, ma anche il luogo sacro per eccellenza: il Santo Sepolcro. In questa chiesa infatti è possibile vedere diversi passaggi che riportano alla passione di Gesù Cristo, Scala Santa e Santo Sepolcro compresi. Questa chiesa viene aperta una sola volta l’anno, per le celebrazioni pasquali. La cosa che contraddistingue questa chiesa è la dinamica che porta a un’esperienza che emula il pellegrinaggio in Terra Santa. Proprio questa motivazione ha spinto a riprodurre elementi simbolici dei luoghi sacri che potessero permettere a chi non poteva intraprendere il viaggio verso la Terra Santa di fare il proprio cammino di fede e in particolare il pellegrinaggio verso il Santo Sepolcro. Le immagini allegate sono tratte dalla rete e hanno la sola funzione di mostrare questi luoghi, spesso poco conosciuti. Personalmente sono rimasto molto colpito dalla storia di questa chiesa, a tal punto dal farlo diventare un’ambientazione del mio romanzo #LaMacchinadelSilenzio.

“Tre sassi bianchi” (Love Anthony) di Lisa Genova

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Molti conoscono “Perdersi” diventato un film con “Still Alice”. Oggi vi parlerò di un altro romanzo della stessa autrice. Il romanzo “Love Anthony” di Lisa Genova, pubblicato in Italia con il nome di “Tre sassi bianchi” e’ appassionante, intenso e carico di emozioni. I personaggi esplodono di una propria identità mettendo in mostra le fragilità, i desideri, i sogni, così da risultare affascinanti e soprattutto veri. Beth è una donna tradita, amareggiata, ma che non ha smesso di amare suo marito Jimmy. Beth cerca di ritrovarsi giorno dopo giorno e torna a scrivere dopo tanto tempo. Un libro il cui protagonista è un bambino autistico. Olivia e’ una donna che ha perso qualcosa di importante, non solo se stessa. Non solo il suo dio. Ha perso la sua ragione di vita. Vive sola, tra le spiagge tempestose di Nantucket, persa nella sua solitudine, nella mancanza di Anthony e del suo ormai ex marito David. Love Anthony e’ una viaggio che fa conoscere il piccolo Anthony, il suo mondo, attraverso gli occhi dei personaggi di questo romanzo. Un’atmosfera rarefatta, triste a volte, ma che riemerge nella forza dell’estate, come la rinascita della terra, della speranza. Di un’anima. Lisa Genova scrive una storia complessa e magica. Dura. Forte. Appassionata. Crea l’amore anche nel tradimento. Racconta cos’è l’autismo, come funziona. Sia dal punto di vista di chi ne è vittima, sia dei familiari che devono capire e convivere con questa realtà. Racconta del dramma dei genitori, della guerra con i loro sentimenti contrastanti. E di come l’amore sia l’unica strada. Che è l’unica cosa che non muore mai davvero.

“Agent 6” di Tom Rob Smith

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Il terzo capitolo della trilogia ideata da Tom Rob Smith “Agent 6” si differenzia molto dai due romanzi precedenti “Bambino 44” e “Il Rapporto Segreto”. Il protagonista è ancora una volta Leo Deminov, personaggio complesso, articolato ed enigmatico. Tutto inizia con l’organizzazione del concerto della pace, organizzato a New York dalla moglie di Leo, Raisa, e al quale parteciperanno le due figlie Elena e Zoja. Complicazioni burocratiche impediranno a Leo di partecipare alla manifestazione. L’evento nasce per migliorare i rapporti tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica nel bel mezzo della guerra fredda, ma si trasforma in un intrigo internazionale, in cui spie e personaggi ambigui diventano la chiave dell’enigma contro il quale Leo dovrà confrontarsi: chi è Agent 6? Chi è colui che ha distrutto ciò che amava di più al mondo? Leo deve affrontare forse la peggiore delle sfide, ritrovare se stesso, salvare la sua famiglia e vendicarsi. Per farlo dovrà raggiungere gli Stati Uniti, cosa molto difficile per un ex agente del Kgb. Per farlo sarà disposto a fare ogni cosa, anche a ritornare a essere un agente del Kgb.

“Agent 6” è un romanzo introspettivo, che non rinunciare all’azione e alla sfida, il tutto costruito egregiamente, con un’ambientazione storica ben studiata e ricca di particolari. Il finale di questa storia chiude la trilogia nel miglior modo possibile, regalando l’emozione che ogni lettore cerca in un libro. La scrittura veloce e dinamica dell’autore si rivela azzeccata anche in questo nuovo lavoro, che a tratti risulta però più lenta, ma è lecito quando si deve affrontare una crisi interiore, che distrugge dentro il personaggio e ciò in cui crede. La bella moglie Raisa svolge un ruolo chiave nella trilogia di Leo Deminov, così come lo sono le due figlie Elena e Zoja, che mettono a nudo la vera anima del protagonista che, anche in questo caso, si rivela un eroe imperfetto e umano. Un libro da leggere, così come i primi due romanzi di Tom Rob Smith.

“1Q84” di Murakami Haruki

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“1Q84” è come un vortice. Un mondo parallelo in cui si rimane imprigionati. Si soffre e si gioisce assieme ai protagonisti Aomame, Tengo e Fukaeri. Un intrigo che si ingarbuglia pagina dopo pagina e atmosfere misteriose e a tratti mistiche sono gli ingredienti di un romanzo particolare. Lo stile di Murakami è originale e sfoggia una cultura certamente differente da quella che siamo abituati a trovare nella letteratura contemporanea, perché sembra di immergersi in una realtà epica, seppur ambientata ai nostri giorni. C’è un mondo che si percepisce all’inizio e che diventa parte del lettore, come se questo libro possa ipnotizzare con la forza di frasi e parole costruite con maestria, sapienza e una grande pazienza. Ci sono scene e immagini che ritornano, che arricchiscono un quadro, quasi fossero particolari e sfumature che rendono il senso complessivo ancora più intenso e coinvolgente. Sono pochi i casi in cui ci si imbatte in fenomeni letterari come questo, quindi è necessario entrare in questa dimensione per capirne il senso e assaporarne il contenuto. Una storia avvincente, che risveglia la curiosità e le emozioni, e che, non in ultimo, fa riflettere grazie alle metaforiche divagazioni che l’autore crea e plasma. Ci sono colori sensuali e riquadri agghiaccianti che si susseguono senza fine. Una girandola di sensazioni che scivolano via, pagina dopo pagina. C’è passione e amore in questa storia, c’è pathos e cinismo, c’è il male e il bene che lottano, c’è il male dentro e quello che insegue i protagonisti. C’è una guerra inconsapevole. Quella di Murakami è una narrativa ad altissimo livello che non si può fare a meno di leggere. “1Q84” è un libro nel libro, un mondo in un altro mondo. Forse questo libro rappresenta proprio il mondo.

Un ottima lettura, complessa, fantasiosa e spietata, ma allo stesso tempo accattivante e provocatoria.

“Non avevo capito niente” di Diego De Silva

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“Non avevo capito niente” è un romanzo che rappresenta uno spaccato della vita di tutti i giorni, racconta delusioni e speranze, il tutto condito con una spruzzata di dissacrante sarcasmo. Ed è qui che nasce il bello di questo libro, dal personaggio quasi surreale dell’avvocato Vincenzo Malinconico, che combatte con la sua vita “vecchia”, con l’ex moglie Nives, che lo ha mollato per un architetto, e con i due figli, e con quella nuova, con l’avvenente avvocatessa Alessandra Persiano, che appare spietata, quanto attratta da lui. Il protagonista subisce, suo malgrado, un cambiamento, come se tutto attorno e dentro di lui stesse mutando all’improvviso. Una nomina come avvocato d’ufficio di un camorrista, detto Borsone, gli mette alle calcagna un improbabile scagnozzo, Tricarico. Da qui tutto diventa un fiume in piena e nascono tutta una serie di scene spesso esilaranti, ma che lasciano un retrogusto amaro e un altro più dolce e romantico. “Non avevo capito niente” è un punto di vista molto reale e cinico e quando si arriva alla fine del libro, ci si ritrova tutto sommato sollevati. Forse non tutto è perduto, forse c’è qualcosa per cui ha ancora senso lottare per essere se stessi e lasciarsi trascinare dall’istinto. L’amore per Nives che appassisce proprio quando tutto sembra poter andar come avrebbe voluto, è l’immagine dell’animo umano volubile, dei sogni che cambiano, come cambiano le cose intorno a noi. E’ un mondo a ritroso, che alla fine si trova a fare passi avanti. Dove un vaffanculo è forse la chiave di lettura più adeguata a un testo ironico, fantasiosamente realistico. Cattivo, a tratti. Sconveniente, politicamente scorretto, eppure così vero e verace. Un libro particolare, ricco di spunti interessanti.