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La manifestazione del silenzio

Silenzio. Questo è stato ciò che pensato durante la manifestazione generale indetta dalla Cgil a favore del lavoro e contro l’operato del governo che ho seguito a Torino. Forse è accaduto per la concomitanza del raduno degli Alpini, ma ricordo le manifestazioni del ’94 ed erano qualcosa diverso, c’era rabbia, voglia di urlare, di dimostrare. E invece oggi è tutto diverso, regna la rassegnazione e la consapevolezza che infondo nulla si possa davvero cambiare. Troppa politica in queste manifestazioni, troppe correnti politiche che spingono per tornare ai vertici. Ma sarebbe poi la cosa giusta? La verità è che chi vuole manifestare è consapevole che non servirà e tanto vale per rendere inutile farlo. L’azione del governo ha fatto in modo di separare i tre grandi sindacati italiani, creando rapporti più diretti con le imprese che possono in tal modo fare quello che ritengono più opportuno. La Cgil non è stata d’accordo con questa metodologia, bene, forse. Un solo sindacato non può combattere un regime come quello presente in italia. Lo sciopero è partecipazione, creazione di disfunzioni. Lo sciopero è fermare il paese. Ma l’amara verità è che ieri non si è fermato nulla, anzi, tutto è scivolato via come sempre. Nulla è cambiato. Nulla cambierà. La scuola, il lavoro e tutto il resto sono qualcosa che non sappiamo difendere. Un lavoratore ricattabile è impotente, solo di fronte alla propria sofferenza e alla morte dei proprio sogni. Questo non è vivere, è sopravvivere. L’azione di governo vuole questo, ma non solo di questo governo ma della politica intera, di una classe politica intenta ai propri interessi e alla propria volontà di “arrivare”. Noi tutti siamo soltanto voti utili quando serve, rompiballe negli altri momenti. Il silenzio della manifestazione mi ha fatto male dentro. Davvero. C’è bisogno di rialzarsi, di credere che sia possibile tornare a vivere davvero. Per farlo bisogna tornare a urlare contro l’arroganza, la presunzione e la demagogia. Ieri non ho sentito tutto questo, ho sentito solo rassegnazione silenziosa.

Pubblicato su causaedeffetto.it

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