Venti anni fa, il mondo cambiava.
Almeno per quanto riguarda il nostro rapporto diretto con la storia.
Da allora abbiamo assistito alla scrittura di intere pagine di una storia, passata attraverso schermi sempre più piccoli e portatili.
Abbiamo sentito addosso come quella storia potesse condizionarci con il solo peso di un’immagine.
Come se quel giorno avesse reso più vero tutto quel sangue, che i libri di storia ci avevano solo raccontato.
E forse proprio in quello stesso momento abbiamo iniziato a capire a quanto sia importante scrivere della storia.
Quanto sia importante farlo con lucidità.
Quanto sia difficile farlo guardando solo delle immagini.
E, infine, quanto sia importante il lavoro di chi si reca nei luoghi più pericolosi, per raccontare.
Venti anni fa, cambiavamo noi.
In un misto di paura e curiosità.
Di ignoranza e finta conoscenza.
Di sogni e incubi.
Venti anni fa comprendevamo quanto si possa anche uccidere,
nel nome di un dio.