Ho socchiuso la porta per non sentire ancora rumore. Avevo bisogno di guardarmi dentro e capire cosa era rimasto di tutti quei sogni, quelle speranze. Quelle illusioni. Mi sono fermato davanti a una mia immagine riflessa nello specchio e mi sono visto diverso, spento. Quando mi guardo intorno vedo e sento la resa incondizionata di una generazione. Quando guardo dentro i miei occhi la sento crescere, inarrestabile. Se ripenso al passato, so di aver lottato contro tutto, tutti e soprattutto contro me stesso, perché nulla avesse la meglio sulla volontà di resistere. Bella parola “resistere”, ma resistere a cosa. A chi? Ci sono giorni in cui tutto sembra impossibile e altri in cui è impossibile. Il dovere di chi scrive è continuare ad alimentare la fiamma, soprattutto quando intorno inizia a soffiare un vento di tempesta e il cielo diventa improvvisamente scuro. Questo è il messaggio che stanotte mi va di comunicare: fino all’ultimo respiro.
Quando mi sentirai in silenzio, non temere. Sarò lontano a cercare ancora legna da ardere, perché quel fuoco non si spenga mai.
Foto candela: Simona Vacchieri
Un pensiero su “Il silenzio e il fuoco”
Ci sarebbero tante cose da poter dire..
La parola “resistere” a tante di quelle sfaccettature!
Sei sicuro che la tua fiamma sia ancora accesa? Secondo me poteva esser già diventata un bel fuoco ardente!
Ti mando un abbraccio.
Lory