Tutti ne parlano, nessuno l’ha letta. Parlo dell’analisi costi benefici sull’opera Tav. Per curiosità sono andato a scaricarla e a leggerla, ho trovato una perizia di parte con dati presi un po’ da tutte le parti e raffazzonate in grafici per avvalorare una tesi che è già chiara dalla prima pagina: la tav non serve e qui ve lo dimostreremo. Tralasciando sui vari capitoli che cercano di denigrare le affermazioni di Foietta (ma non era una relazione tecnica) , si intravedono concetti antichi anche se fossimo ancora negli anni ottanta. Il traffico su gomma conviene, perché, dicono, ci sarà comunque meno traffico e quel poco può essere smistato su altre infrastrutture, sempre autostradali. Chicca finale: i pendolari. Nemmeno le infrastrutture a corollario dell’opera sono così necessarie, perché, diciamolo, treni ce ne sono già tanti, così come le strade che funzionano, per chi vuole andare in auto e sono pure scorrevoli. Quindi, che ci frega di andare a Lione? Il mio è un sunto di parte, ovviamente scritto da uno che attende con impazienza che il treno arrivi a Orbassano (sí, una di quelle opere a corollario) e che spenderebbe molto meno tempo e soldi per andare a lavoro, oltre a inquinare meno. Ma, in fondo, mica devo andare a Lione, io. Il tema è questo: o si è tecnici o si è politici. Questa commistione strumentale non è che una presa in giro, sia per chi crede nella realizzazione di un’opera come investimento sul futuro, ma anche per chi è contrario, per tutte le sue legittime ragioni.
#SiTav
#NoTav
#ForseTav