É la musica che apre quelle porte.
Dei pensieri incauti,
sporcati di storie.
Rubate, nascoste,
svendute al miglior offerente.
Buttai giù l’ultimo sorso di birra.
Non avevo più voglia di scrivere.
Salendo in auto,
Potevo rivedermi nello specchietto.
Ero invecchiato.
Forse qualcosa, però, l’avevo imparata.
Accesi l’autoradio.
Quella pessima stazione radio
a quell’ora passava sempre la solita canzone.
Ed era ciò di cui avevo bisogno.
Rimaneva sempre una lacrima,
in bilico,
come se non avesse il coraggio di buttarsi.
Ed era vero, in fondo.
Non ce l’aveva.
La vita corre in fretta,
come un treno che taglia in due la notte.
E attorno a noi, cambia tutto.
Un paesaggio che sfugge,
mentre cerchi il tuo riflesso nel finestrino.
La radio stava trasmettendo della pubblicità,
in quel momento.
Accesi l’auto e accelerai.
É sempre la musica che apre quelle porte,
e finché sarò ancora in grado di aprirle,
vorrà dire che sarò ancora vivo.
E che la radio trasmetterà una nuova canzone.
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Text by Daniele Mosca