Io non sono perfetto.
Ho sbagliato, sognato.
Infranto.
Cuori, vetri e desideri.
Ho dato calci ai muri,
perché quei muri erano una gabbia.
Ho parlato con rabbia,
cantato con il nodo in gola.
Spingendo l’auto più forte,
su una strada deserta.
Incrociando fari accesi nella notte.
Ed era come respirare.
La vita è anche questo.
Ritrovarsi soli a camminare per strada,
cercando un motivo,
uno soltanto per ritentare.
Per ritrovare la voglia di risalire su un palco.
Per ingannarsi, una volta ancora.
Perché è il pubblico quello che conta.
E vuole sapere chi sei davvero.
Anche quando stai male.
E quando fai male.
Un veleno che scorre sottopelle.
Vittima del tempo,
anima delle stelle.
Mentre attendo la luna piena.
Io non sono perfetto.
E nel chiarore dell’alba,
finalmente,
lo ammetto.
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Text by Daniele Mosca