Il retrogusto del veleno.
Sul palato.
Un giorno sbagliato.
Siamo l’essenza impura.
Dura anche tutta la vita,
quel senso di smarrimento.
Come dentro a un labirinto.
Dura, la risposta che non riusciamo a dare.
Il sale sulla ferita.
La vita che ti sfida.
Gli occhi di un bambino,
che di te si fida.
Il retrogusto del veleno,
lascia l’amaro.
Un sapore che non si dimentica.
Ma anche dagli occhi lucidi,
la voce rotta dal pianto,
la confusione,
può nascere qualcosa.
Come quei fiori dimenticati,
nati ai bordi delle strade.
Che non abbassano la testa,
nemmeno se sporchi di fuliggine.
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Text by Daniele Mosca