Ci sono tante domande, appoggiate sul comodino. Risposte scritte di corsa, sulle buste del pane. E poi buttate via. Discorsi provati in bagno, per essere dimenticati in fretta. Siamo fragili, immagini che sfilano sulle vetrine del centro. Che riflettono i cartoni di vino e le coperte, che a stento coprono la dignità. Perché a volte quel brivido, si confonde. Tra le strade fredde, di un inverno che vuole restare. Raccolgo il sacchetto del pane, sporco, solitario. E ritrovo le mie parole.