Portò le mani sul viso. Pianse.
Nessuno riuscì a capirne il motivo.
Le gocce di pioggia bagnavano i suoi capelli, confondendosi con le lacrime.
Era bastato un sogno, per continuare a credere che potesse farcela.
Quel giorno non sarebbe arrivato mai.
Se ne rese conto mentre bruciavano la bandiera.
Un nemico immaginario aveva ucciso la sua più grande amica.
La trascinarono in una camerata nella quale centinaia di altre donne urlavano.
Denudate.
Dalle piccole finestre un po’ di luce si faceva spazio tra le sbarre.
La libertà era morta.