Quante storie passano tra le mura umide di una stazione, quanti pensieri sospesi, tra un treno e l’altro. Il futuro in bilico, tra i colori di uno scambio. Aperto o chiuso. Come un battito di ciglia, tra il sipario che si schiude e il silenzio. Tra l’essere in orario e aver perso l’ultima coincidenza. Quante storie restano nelle sale d’attesa che nessuno utilizza più, raccontate solo dai muri scrostati e dai neon traballanti, poco prima che una voce annunci che é ora di andare.