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“L’amore addosso” di Sara Rattaro

Nel romanzo L’amore addosso Sara Rattaro affronta un tema difficile, attuale, decisamente controverso e lo fa costruendo un gioco di specchi con i sensi di colpa. Personaggi che si rincorrono, pur continuando a scappare da se stessi. Parole amare, parole dolci, parole che tagliano a metà sentimenti, per costruirne altri, o, talvolta, per distruggerli senza la minima pietà. Ogni cosa si trasforma, dicono. Ma qualcosa sembra perdersi definitivamente e per sempre, lasciando un alone, forse un’ombra, di incompiuta. Sara utilizza uno stile diverso da quello conosciuto nei precedenti romanzi, più scarno e più intenso. Rende le frasi più dirette, con una tattica spietata mette in scena una storia difficile da raccontare, in cui si alternano ambientazioni e avvenimenti, sensazioni e colpi di scena. Una narrazione che diventa più serrata, per poi fermarsi e far riflettere con le parole, ma più che mai proprio con le immagini. L’amore viene ridotto in polvere, per diventare materiale per costruire qualcosa di diverso, forse un senso di quello che è veramente ciò che proviamo per noi stessi. Il tradimento diventa un mezzo per viaggiare attraverso le paure, i controsensi, le intese disattese, fino ad affrontare temi cari alla psicologia, come il rapporto genitore figlio, con tutte le aspettative mancate che spesso ne derivano. Sara Rattaro scava a fondo, come è solita fare, nell’animo umano, andando a cercarne il lato oscuro, per poi illuminarlo a giorno. L’amore addosso sembra raccontare qualcosa di segreto, nascosto, proibito, scabroso, ma, invece, racconta qualcosa di molto, molto, più perverso. La verità, il pensiero più vero, l’animo umano, in poche parole, chi siamo davvero.

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